ROMA –Il terremoto che mina le fondamenta di Roma e dell’intera politica italiana fa sentire le sue scosse anche nel Salento. Tra gli indagati, infatti, spunta il nome di un maresciallo dei carabinieri originario di Muro Leccese. Destinatario di informazione di garanzia e nell’elenco di chi è stato sottoposto a perquisizione, su Giampaolo Cosimo De Pascali, 40 anni, pende l’accusa di corruzione aggravata.
Non è ancora chiaro quale ruolo avrebbe coperto il militare secondo le ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia di Roma. Ciò che è certo è che l’ipotesi di reato a carico del 40enne leccese è pesante. È uno spaccato a tinte fosche quello che è emerso dall’inchiesta Mondo di Mezzo, che il 2 dicembre scorso ha portato all’arresto di 37 persone. Un centinaio gli indagati a piede libero e tra questi anche l’ex sindaco della capitale Gianni Alemanno.
Uno scandalo che ha gettato l’ombra nera dell’associazione a delinquere sull’intera città: affari criminali, appalti truccati, la capacità di infiltrarsi nel business della gestione dei centri di accoglienza per immigrati e campi nomadi. Ma c’è anche la politica: il finanziamento di cene e campagne elettorali, il coinvolgimento di esponenti di destra e sinistra. A capo di tutto, secondo il pm Giuseppe Pignatone che ha coordinato le indagini, Massimo Carminati, ex terrorista di estrema destra dei Nar ed ex membro della Banda della Magliana, numero uno dell’organizzazione criminale decapitata dagli uomini del Ros.