Omicidio pastore, il Riesame riqualifica l’accusa in omicidio colposo

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PORTO CESAREO- Dopo aver accolto la tesi difensiva presentata dagli avvocati Giuseppe Romano e Francesca Conte, il Tribunale del Riesame ha riqualificato l’accusa da omicidio volontario con dolo eventuale ad omicidio colposo, a carico di Giuseppe Roi. Quest’ultimo è ritenuto essere il responsabile dell’omicidio del pastore albanese Qamil Hyraj, freddato con un colpo di pistola in fronte la mattina del 6 aprile scorso nei pressi di una masseria di Torre Castiglione, nelle campagne di Porto Cesareo.

Come affermato dagli inquirenti, quel pomeriggio Roi non voleva ucciderlo. Aveva mirato ad un vecchio frigorifero. Il pastore si trovava dietro, poggiato ad un muretto mentre sorvegliava il gregge. Ha sentito il colpo, si è voltato e il secondo gli è arrivato in fronte ed è morto sul colpo. “È un omicidio volontario con dolo eventuale”, spiegò il Procuratore Capo Cataldo Motta. “Giuseppe Roi non voleva uccidere, ma ha accettato il rischio che questo potesse accadere: il pastore era lì, a pochi passi”.

Di contro i due avvocati hanno cercato di smontare l’impianto accusatorio, sottolineando inoltre che essendosi trattato di un evento assolutamente accidentale il reato debba essere riqualificato in omicidio colposo.  E così è stato. Il Riesame ha accettato la richiesta.

 

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