Cronaca

Cura il cancro, torna al lavoro ma viene licenziata. L’odissea di una donna brindisina

BRINDISI- Licenziata, dopo 25 anni di servizio, e dopo aver lottato a viso aperto contro un tumore. Capita se sul posto di lavoro si è considerati numeri e non persone con un vissuto. Protagonista della vicenda, una donna brindisina 52enne, messa alla porta dalla Basell Poliefilene Italia, azienda che produzione polipropilene con impianti presenti anche a Terni, Milano e Ferrara che nella città messapica firma l’unico esubero su circa 130 unità.

Per il segretario provinciale della Filctem CGIL, Salvatore Viva, la vicenda è complessivamente inaccettabile perché la donna, senza preavviso, è stata destinataria di un provvedimento di licenziamento “per motivi economici e organizzativi”, misura ancor più grave alla luce della storia e della condotta della dipendente, aggiunge il sindacalista. La donna – dichiara Viva ai microfoni di Telerama News – dimostrando dignità e abnegazione, durante il percorso di dura lotta contro il cancro ha perfino deciso di non beneficiare dei permessi previsti dalla legge 104.

L’azienda l’ha messa alla porta senza troppi complimenti – accusa il responsabile brindisino della Filtem – benché fosse una lavoratrice con 25 anni di servizio alle spalle. Qualsiasi licenziamento in tronco, con queste modalità, sarebbe stato da contrastare con determinazione, ma che la misura draconiana di Basell si sia abbattuta su una dipendente che ha avuto la forza di vincere un cancro – senza chiedere sguardi compassionevoli – rende la storia inaccettabile. La protagonista della vicenda negli ultimi due anni avrebbe perfino subito pressioni psicologiche, facendola sentire esclusa dalle prospettive aziendali.

Un quadro che induce il sindacato a sostenere le ragioni della donna con ogni energia: “L’azienda proporrà una transazione economica, magari cospicua – sottolinea Viva – ma le nostre intenzioni sono chiare: “Faremo vertenza, non si possono calpestare i diritti dei lavoratori, ancor più se in gioco ci sono condotte professionali esemplari segnate da profonda sofferenza”.

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