Cronaca

Codice antimafia: confiscati 3 milioni di beni al clan Padovano

GALLIPOLI- Erano già stati sequestrati ed ora vengono definitivamente confiscati. E’ di oltre 3 milioni di euro il valore di beni mobili e immobili sottratti al clan Padovano di Gallipoli.
7 fabbricati; 4 terreni; 2 società di capitali; 2 società cooperative; 6 autocarri; 3 motocicli; un’ autovettura; 9 rapporti bancari; una polizza vita; denaro in contanti pari a €. 265.050,00. I Finanzieri del G.I.C.O. di Lecce ed i Carabinieri del R.O.S., nel contesto delle indagini patrimoniali stralcio delle operazioni “CANASTA” (Nucleo P.T.) e “GALATEA” (R.O.S.), hanno notificato alle parti interessate e ai difensori il “Decreto di confisca ed applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno” emesso dal Tribunale di Lecce.

L’operazione ‘Galatea’ è quella che seguì all’omicidio di Salvatore Padovano, poi condannato all’ergastolo come mandante. insieme a lui fu condannato all’ergastolo anche il cugino Giorgio Pianoforte, colui che chiamò con una scusa Salvatore Padovano all’esterno della pescheria, dove fu ammazzato a colpi di pistola il 6 settembre del 2008.

La confisca fa seguito al sequestro operato d’urgenza nel dicembre del 2012, ai sensi del “codice antimafia”, dei beni mobili e immobili e dei complessi aziendali, nei confronti del Capo Clan della S.C.U. gallipolina Pompeo Rosario PADOVANO, degli eredi del defunto boss Salvatore PADOVANO, nonché dei sodali Giorgio PIANOFORTE e Cosimo CAVALERA.

Le indagini patrimoniali hanno ricondotto a Pompeo Rosario PADOVANO , attualmente detenuto, capo clan omonimo; agli eredi di Salvatore PADOVANO , già esponente storico della c.d. “vecchia guardia” della Sacra Corona Unita e capo indiscusso del clan omonimo fino al suo decesso; il provvedimento di confisca ha trovato applicazione anche nei confronti dei beni del deceduto reggente del clan, Padovano Salvatore.

Tale possibilità, non contemplata dal codice di procedura penale, è invece espressamente prevista dal vigente Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione che, all’art 18 consente di avviare il procedimento di prevenzione anche nei riguardi degli eredi entro il termine di cinque anni dal decesso. Giorgio PIANOFORTE , detenuto, cugino e sodale dei fratelli Padovano, dei quali era anche prestanome; Cosimo CAVALERA, detenuto, sodale dei PADOVANO.

Con il provvedimento di confisca viene applicata la Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per tre anni nei confronti di Cosimo CAVALERA. 

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