LECCE- E’ un percorso affascinante quello tra i dolmen e i menhir nel territorio del Gal di Terra d’Otranto: un percorso da fare con la guida scritta da Cesare De Salve, magari, alla scoperta delle “memorie di pietra”, che raccontano un Salento antico e sconosciuto. Il Dolmen è il più noto tra i megaliti e oggetto di molte leggende: per alcuni studiosi della preistoria si tratta di altari sacrificali o monumenti, per alcuni tombe.
I Menhir, invece, secondo Paul Arthur, docente di archeologia medioevale dell’Università del Salento, sono monumenti che venivano edificati nella campagne in epoca medioevale dai cristiani, per poi edificare delle chiese nel momento successivo: in cima a questi monumenti, di forma squadrata e rettangolare, che in qualche occasione superano i 4 metri, c’erano delle croci, secondo lo studioso.
Non è dello stesso avviso la studiosa di preistoria e direttrice del Museo di Maglie Assunta Orlando: secondo lei, alcuni monumenti classificati come menhir potrebbero appartenere a epoche preistoriche. Il dibattito è aperto e adesso è possibile offrire, grazie al Gal, a turisti e salentini, un itinerario culturale e naturalistico tra questi misteriosi monumenti nel territorio di terra d’Otranto.