NARDO’- La situazione di salute di Gregorio, fortemente compromessa, era stata segnalata anche dagli avvocati della famiglia del giovane detenuto. “Eppure non fu fatto altro che imbottirlo di barbiturici”. Il caso della morte nel carcere di Trani del neretino Gregorio Durante sta iniziando ad attrarre l’attenzione dell’Italia intera.
Gregorio era malato, soffriva di crisi epilettiche violentissime, che riusciva ad evitare grazie all’assunzione di due farmaci, uno dei quali a Trani non gli veniva somministrato. Per questo la situazione precipitò fino a che non diventò quasi un vegetale. Dopo diverse crisi e dopo un ricovero-lampo, fu messo in isolamento per 3 giorni, nudo in una cella, per punizione: sì, per punizione, perchè pensavano fingesse. Di lì a qualche giorno Gregorio sarebbe morto.
Gregorio raccontò di essere stato anche legato al letto. Sua madre Ornella e sua moglie Virginia non si arrendono, vogliono giustizia. Per questa morte annunciata, si è passati da un numero di 14 indagati a 5, che saranno giudicati il 14 novembre con rito abbreviato, nel tribunale di Trani.