Cronaca

Torre Veneri, le carte dell’esercito confermano l’inquinamento

LECCE- Torre Veneri peggio di una zona industriale? L’interrogativo è sul tavolo ora che è lo stesso esercito a certificare che i valori di piombo e rame, rilevati in alcuni campioni prelevati nel poligono di Frigole, superano di oltre il doppio il limite massimo consentito nelle aree industriali. Una notizia che arriva nel pieno della maxi esercitazione Nato, che si concluderà nelle prossime ore e che ha visto arrivare 1500 uomini. A portare a galla le carte è Lecce Bene Comune, l’associazione che ha già firmato gli esposti che hanno dato la stura all’inchiesta della Procura di Lecce e che ora attacca: “l’amministrazione Perrone era a conoscenza di tutto e ha taciuto”.

Il documento rimasto finora top secret risale a gennaio 2014. E’ una relazione tecnica del nucleo specializzato NBC (Centro Logistico Interforze) dell’esercito. Dunque, le tabelle confermano che, in cinque casi, il valore limite del piombo è stato rilevato fino a un massimo di 2.382 mg/kg, mentre la soglia è pari a 100 nelle aree civili e a 1.000 in quelle industriali. Idem per il rame: in un campione si arriva a 863,33 mg/kg a fronte di un limite di concentrazione di 600.

Ma anche sul confronto c’è un dubbio sollevato da Lecce Bene Comune: “Gli esiti di tali campionamenti – dice Gabriele Molendini – sono stati raffrontati con le tabelle delle soglie previste per le aree industriali: una “stravaganza” singolare se si pensa che solo alcuni mesi dopo, nel giugno 2014, un decreto del governo ha equiparato i poligoni militari a queste”.

La differenza? Se i parametri di confronto fossero stati i limiti delle aree civili, lo sforamento in alcuni casi avrebbe dovuto essere moltiplicato per dieci.

Il tutto, si ricorda, a pochi metri dalle case e in pieno Sito di importanza comunitaria. Poi, c’è il risvolto politico: “A seguito di questi campionamenti- sottolinea Molendini – il Comando Militare ha dovuto per obbligo di legge dare comunicazione al Ministero della Difesa ed alle autorità amministrative locali facendo partire, sempre ex lege, una Conferenza di Servizi che ha previsto la caratterizzazione dell’area, affidata al Disteba dell’Universita di Lecce. Questa notizia era stata rilanciata nei primi mesi dell’anno dall’assessore all’Ambiente Andrea Guido e dai vertici militari come una bonaria condiscendenza delle forze armate verso le preoccupazioni della cittadinanza. E invece era un percorso obbligato dalla legge”.

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