CronacaPolitica

Un Salento di tubi, due gasdotti in 10 Km e la Tap non dice chi disse Sì

LECCE- “Vendola era costantemente messo a conoscenza, tanto che durante l’inaugurazione della Fiera del Levante nel 2007, o 2008, c’erano in bella mostra sia il plastico del gasdotto Tap che quello previsto per Otranto”. Così l’ex vice presidente della giunta regionale pugliese Sandro Frisullo che però non si spiega come mai, poi, il progetto sia arrivato sul territorio di San Foca. Per Frisullo, al di là delle colpe della Regione Puglia, si dovrebbe chiarire il buco di informazioni per cui non si comprenda l’approdo nella marina di Melendugno. I tavoli tra il Governatore Vendola ed i sindaci del Salento, potrebbero ormai essere considerati una farsa visto anche la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione dell’avviso di possibile avvio della procedura degli espropri dei terreni in agro salentino malgrado il comunicato della Società Tap che rassicura i proprietari che nulla è cambiato rispetto agli accordi già fatti.

Infatti, la pubblicazione dell’avviso di possibile avvio, è una duplice tutela sia in caso di passo indietro di qualche proprietario, sia per eventuali tempi tecnici per permettere ai titolari stessi di esprimere osservazioni oltre a rappresentare, l’avviso di possibile esproprio,un vincolo sui terreni stessi per cui , cara Tap, alcuna notizia falsa e tendenziosa…

Come dire tutto quanto già previsto mentre ora si scaricano le responsabilità su Roma ma fino a due anni fa, probabilmente, scelte condivise in modo trasversale.

Se Frisullo informava il Governatore Pugliese dei vari incontri con i manager di Tap quando si decise Lendinuso, chi non ha informato Vendola dell’arrivo su San Foca? L’interrogativo è d’obbligo considerato che non poteva non sapere una tale importante variazione essendo previsto ad Otranto, a soli dieci km, un altro gasdotto, quello dell’igi poseidon per il quale, lo stesso Sindaco di Otranto, lamenta che alcuno si stia preoccupando di quest’altra infrastruttura.

Troppe cose non chiare e la colpa non può esser soltanto dalla parte di chi insegue legittimi, pur se contro i nostri interessi, propri interessi economico aziendali. Altro interrogativo è perchè la Tap non abbia voglia di svelare i nomi di chi ha acconsentito l’approdo a Melendugno? Forse una scelta utilitaristica, un gioco delle parti tanto Roma, decidendo ed azzerando pareri ministeriali contrastanti, può imporre tutto, malgrado le bizzarre proposte di qualche consigliere regionale di centrodestra che, in occasione di un incontro, avrebbe ridicolmente detto:se c’è qualche Sindaco disponibile al gasdotto, si faccia avanti…

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