LECCE- La sensazione è che anche il secondo incontro convocato a Bari dal governatore di Puglia Vendola si tradurrà in un nulla di fatto. I sindaci No Tap, capitanati dal presidente di Anci Puglia, torneranno nuovamente su Lungomare Nazario Sauro per parlare delle possibili alternative al progetto del gasdotto Tap che, nelle intenzioni della società e del governo nazionale, arriverà a San Foca.
Ammesso che non ci siano volontari che offrano spontaneamente la propria costa, “le alternative – ha chiarito l’assessore all’Assetto del Territorio Angela Barbanente – si cercano sulla base anche della documentazione tecnica di cui disponiamo”.E non è l’unica cosa chiarita dalla vicepresidente della Regione nell’ultima puntata di Open.
L’esponente della giunta ha replicato a quanto poco prima aveva dichiarato il country manager di Tap Gianpolo Russo nella trasmissione condotta dal direttore Giuseppe Vernaleone, TrNews Talk: “Siamo andati a parlare in Regione di altre soluzioni – ha detto l’amministratore – la risposta è stata che non esistono soluzioni alternative a San Foca che non implicano una procedura di infrazioni con Bruxelles”e cita, subito dopo, la riunione della Commissione Ambiente del Consiglio regionale del 25 luglio 2013 “alla presenza – ribadisce per corredare l’informazione – dell’assessore al Territorio”.
“C’ero a quella riunione – conferma durante Open la Barbanente – ma la posizione della Regione è sempre stata la stessa, d’altra parte parlano le carte. Abbiamo sempre tenuto una posizione che riteneva che ogni giudizio tecnico dovesse supportare la decisione politica e del resto – aggiunge – non lo diciamo noi ma le procedure. Quindi la posizione Regione è sempre stata coerente e trasparente e questo io lo voglio sottolineare a chi invece cita affermazioni che non sono atti amministrativi”.
Presenti in puntata, e nella seduta della Commissione in questione, anche il sindaco di Melendugno Marco Potì e il portavoce del Comitato No Tap Gianluca Maggiore, concordi nel reputate le dichiarazioni di Russo non veritiere.
Ma a parlare, sono i verbali ufficiali della Commissione che recitano testualmente: “Non essendovi altri interventi il presidente cede la parola alla vicepresidente Angela Barbanente. La Regione – assicura la Barbanente – esaminerà la questione in maniera rigorosa, il percorso sarà partecipato e chiaro. Inoltre manca da parte del proponente un’analisi ambientale completa che non può limitarsi ad una valutazione tecnica ma serve interagire con altri elementi essenziali come i luoighi della memoria e dell’identità della popolazione. La vicepresidente conclude lamentando la mancanza di concrete proposte alternative in base alle quali localizzare l’infrastruttura”.
Poco dopo, nel testo, si legge: “Interviene il manager di Tap Italia Gianpaolo Russo [….] il territorio di Melendugno è, in base agli studi e alle valutazioni svolte il più adatto. Abbiamo esaminato quattro approdi e dalle analisi effettuate la zona più adatta sembra essere Melendugno”. Sembrerebbe, dunque, che a chiudere ad altri approdi sia stata proprio Tap. Stando, perlomeno, ai verbali ufficiali.