GALATINA– “Ci è stato negato un diritto”. Parla uno dei ragazzi gay che ieri si sono presentati all’ospedale di Galatina per donare il sangue ma si sono visti rispondere picche perché omosessuali. I prelievi sono stati possibili solo dopo l’intervento dei carabinieri. La Asl ha già chiesto scusa. La normativa italiana, lo ricordiamo, non impedisce le donazioni di sangue ai gay, ma le vieta solo nei casi di comportamenti sessuali a rischio, che vanno valutati, dunque, caso per caso.
E, invece, questo non è accaduto nell’ospedale di Galatina. “Voi non potete donare il sangue”. E’ la risposta che hanno ricevuto ieri mattina i due ragazzi che sono presentati presso il reparto Immuno-Trasfusionale del Santa Caterina Novella.
Non è mancato qualche momento di tensione, tanto da richiedere l’intervento dei carabinieri. Dopo un consulto con il direttore sanitario dell’ospedale, Giuseppe De Maria, il responsabile del reparto, Catello Mangione, ha deciso di procedere: i due uomini hanno firmato un’autocertificazione di non comportamento a rischio e hanno potuto sottoporsi al prelievo.
“Un atto di discriminazione che non può essere accettato. Mi scuso a nome della Asl”, ha detto il direttore generale Valdo Mellone.