LECCE- “Cara Telerama scrivo per farmi portavoce di chi non ha voce. Sono un giovane disabile di 22 anni che da tempo prova vergogna per l’esclusione dei cittadini come me. Troppe barriere architettoniche nella città di Lecce, ed in particolare nelle chiese del centro storico, ledono tutti noi dal viver normalmente“.
Cosi il nostro telespettatore inizia la lettera a noi inoltrata e per questo, pur avendo negli anni già parlato dei troppi ostacoli per la vivibilità del diversamente abile, nuovamente riproponiamo l’argomento, non solo relativamente ad uffici pubblici ed attività commerciali, ancora non a norma, ma interpretando l’amarezza del giovane scrivente, un 22 anni disabile e sensibilmente impegnato.
Troppe pubbliche attività non in grado di ospitare il meno fortunato, troppe strade veri percorsi ad ostacoli, troppi uffici pubblici che ostacolano il libero accesso.
Ma nella lettera si evince l’amarezza anche come credente religioso. Tutte le chiese del centro storico, ad eccezione della Cattedrale e della Basilica di Santa Croce, sono inaccessibili ai disabili. Per il Sindaco Perrone il Comune, non avendone la proprietà, non potrebbe intervenire. Secondo qualcuno l’assenza di scivoli, o altri mezzi per garantire l’accesso, potrebbero non esser considerati per non deturpare l’estetica dei capolavori barocchi ma noi ci auguriamo che questa possa non esser la motivazione per cui, turisti o credenti, diversamente abili debbano subire la condanna: “Per voi qui non c’é posto. Non siete i benvenuti”.
Da Telerama parte un appello affinchè Vescovo e Sindaco si incontrino per cercare soluzioni possibili per esser realmente, Lecce, Capitale Europea della Cultura essendo questa tale se capace di interpretare bisogni e libertà, in contrapposizione a qualsiasi limitazione e sociale discriminazione.
