FRANCAVILLA FONTANA- Prima il forte boato, poi l’esplosione dell’incendio. E, dopo, il ritrovamento del cadavere di un 28enne: Antonio Rizzo. E’ quanto accaduto all’una di questa notte a Francavilla Fontana, in via San Francesco d’Assisi. Qualcuno ha fatto saltare in aria il negozio di abbigliamento Pinco Pallino, al civico 313. L’attentatore potrebbe essere proprio il giovane che ci ha rimesso la vita. Lo fanno ipotizzare i guanti ancora alle mani del deceduto. Maggiori conferme arriveranno dopo l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, sequestrati dai carabinieri.
Il cadavere del 28enne è stato ritrovato all’interno di un garage da cui si può accedere all’attività commerciale distrutta. Rizzo era il convivente della titolare del negozio, Maria Fontana Giuliano, la prima ad essere interrogata dagli investigatori. Oltre alla donna, il 28enne, lascia 2 figli.
La palazzina, abitata da otto famiglie, è stata fatta immediatamente evacuare dai vigili del fuoco e dai carabinieri. per le esplosione è stata utilizzata della benzina. Una tanica da 30 litri è stata ritrovata nelle vicinanze.
Il pm Antonio Costantini ha disposto controlli a tappeto e una serie di perquisizioni di cui si stanno occupando gli uomini dell’arma di Francavilla Fontana, al comando del capitano Nicola Maggio. C’è già un primo esito. E’ stato arrestato Saverio Candita, 27 anni, presunto complice di Rizzo, rintracciato nella sua abitazione di Torre Canne. A destare subito i sospetti, le numerose ustioni riportate in vari punti del corpo. Il giovane comunque è fuori pericolo.
Rizzo è cugino di Cosimo Rochira, ritenuto vicino al clan francavillese della Scu. ma se vi siano collegamenti saranno le indagini a chiarirlo.
“La parentela della vittima con Cosimo Rochira, personaggio secondo i carabinieri vicino alla Scu, ha fatto ipotizzare, sulle prime, collegamenti tra l’esplosione del negozio con la criminalità organizzata. ma già dopo le prime indagini escludiamo la pista del racket”, lo afferma il sindaco di Francavilla Fontana Maurizio Bruno. Il Primo cittadino ha subito attivato i servizi sociali ed è già in contatto con alcune strutture alberghiere per occuparsi della sistemazione delle 8 famiglie fatte evacuare. particolare attenzione è rivolta alle mamme e ai bambini. la palazzina è a rischio crollo. è stato comunque permesso, con l aiuto dei vigili, di recuperare oggetti di prima necessità , soprattutto per i più piccoli. “E’ stata evitata una tragedia – ha detto ancora il sindaco – di lì a poco sarebbero passati da quella strada i braccianti agricoli per andare a lavorare nelle campagne”.
Le immagini di oggi riportano alla mente la scena, drammaticamente identica, a quella della notte tra il 2 ed il 3 agosto 2011 a Lecce: esplose il negozio “Sogni” nella centralissima via Imbriani e, ore dopo, fu trovato in un’intercapedine il cadavere del giovane che voleva appiccare il fuoco, ma che rimase vittima dell’esplosione dovuta alle esalazioni della benzina utilizzata. due arresti scattarono per truffa all’assicurazione.