BARI-Centrodestra sveglia, senza primarie si perde. A suonare l’adunata è Nino Marmo, primo candidato alle regionali per il centrodestra, già assessore regionale nella giunta Fitto e attuale vicepresidente del Consiglio regionale. L’appello, forte e senza mezzi termini, arriva nel giorno in cui dà il via libera ufficiale alla sua candidatura con tanto di sito internet che segna il countdown sino alle primarie del 23 novembre. “Sono qui per suonare la sveglia al centrodestra – ha detto Marmo – oggi il centrodestra è dormiente e le primarie servono non subito, subitissimo. Bisogna partire non presto, prestissimo. Altrimenti i cittadini sceglieranno altro”.
Primarie necessarie, dunque. E chi le sconvocherà se ne assumerà le responsabilità, continua Marmo. Ma per vincerle è necessario che la coalizione sia unita e questo vuol dire con Nuovo Centrodestra e Udc. “Sono indispensabili a vincere – chiarisce il vicepresidente – nel 2010 quello che ci mancò fu il 7% dell’Udc, quel 7% ci serve ora e all’epoca fummo sconfitti con un ottimo candidato, senza questo 7%, da un Vendola che sembrava invincibile”.
Quanto al suo probabile competitor, Francesco Schittulli, Marmo assicura: se dovesse vincere lui, lo sosterrei, ma affonda, se fosse il contrario non ne sarei tanto sicuro “perché non è stato dichiarato. Io l’ho dichiarato che sarò sempre al mio posto. Io sono sicuro di vincere le primarie e sicuro di sconfiggere il gigante dai piedi di argilla”.
Primarie aperte a tutti, ma non ai sindaci tra cui quello di Monopoli che non fa mistero dell’intenzione di candidarsi. “I sindaci sono ineleggibili. Mi sembra assurdo che un sindaco si dimetta per tentare le primarie”.
No dunque a decisioni prese a Roma. E su questo punto il vicepresidente ha le idee chiare: “un altro Tatarella oggi non c’è. Fu l’unico a saper dire a Berlusconi che qui in Puglia decideva lui”. Nemmeno Fitto lo è? Chiedetelo a lui.