Cronaca

Via libera all’ utilizzo della cannabis a scopo medico

Nelle scorse ore è arrivato l’ok da parte dei ministeri di Difesa e Salute per l’approvazione del progetto pilota che consente la coltivazione e produzione di cannabis terapeutica in Italia; si tratta di un’ approvazione parziale e con paletti ben precisi da rispettare.

A  poter coltivare e produrre la cannabis ad uso terapeutico potrà essere esclusivamente lo Stato; più precisamente, la produzione potrà avvenire soltanto all’interno dello stabilimento chimico militare di Firenze. Che avrà quindi l’onere di essere l’unico soggetto in Italia a poter produrre il farmaco a base di cannabis.
Se le cose andranno come previsto, già a partire dal 2015 il farmaco a base di marijuana potrà entrare in commercio nel nostro paese. L’ iter prevede adesso la costituzione, entro il 31 ottobre 2014, di un gruppo di lavoro con lo scopo di stabilire un protocollo operativo per programmare le molteplici operazioni da compiere: come la decisione su tariffe da applicare ai prodotti, quantificazione del fabbisogno in base alle patologie da trattare ecc….
Nella conferenza di presentazione tenutasi a Roma il 18 settembre e  durante la quale è avvenuta la firma dell’accordo tra il ministro della Salute Lorenzin e il ministro della difesa Pinotti, sono stati resi noti tutti i dettagli dell’operazione.
Il cammino da percorrere è ancora all’inizio ma la strada intrapresa sembrerebbe essere quella buona per poter finalmente produrre il farmaco a base di cannabis in Italia.

L’iter attuale per curarsi con la cannabis

Attualmente per curarsi con il farmaco a base di cannabis l’unico iter previsto dalla normativa è quello dell’importazione del farmaco stesso da altri paesi; un percorso tortuoso, spesso ad ostacoli. Un iter burocratico che scoraggia e fa si che, sebbene nel nostro Paese l’utilizzo della cannabis a scopo medico sia consentito da una legge del 2007, la maggior parte dei pazienti incontri ancora difficoltà ad accedere a questo tipo di cure.

Ecco perché la notizia dell’approvazione del progetto pilota che consentirà la coltivazione e produzione in Italia di cannabis con finalità terapeutica è stata accolta con interesse da molti; spostando la produzione nel nostro paese ed evitando così il lungo iter burocratico per accedere alle cure con la marijuana medica, si possono abbatter e i costi e si può permettere un più ampio accesso alle cure da parte di sempre più pazienti.
La stessa Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, ha precisato che la produzione del farmaco a base di cannabis avrà un importante impatto in termini di risparmio dato che tale farmaco costerà meno della metà di quanto ora si spende per importare il principio attivo, circa 15 euro al grammo.
È stato quindi ribadito che la produzione sarà appannaggio esclusivo dello stabilimento chimico militare di Firenze e che questo provvedimento “non è assolutamente il primo passo per permettere l’autocoltivazione da parte dei malati”.
Si tratta di un progetto pilota finalizzato a fornire risposte concrete a quei pazienti con patologie gravi come Sla, sclerosi multipla e sindrome di Tourette che trovano giovamento dall’utilizzo della cannabis a scopo medico e che, ad oggi, sono costretti ad affrontare un iter lungo e costoso per curarsi con questi farmaci.

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