LECCE- Nella Federazione del Pd è stato stretto un patto di coalizione, ma non si è deciso se fare la lista unica e su quale candidato presidente puntare. Nel comunicato ufficiale si legge che Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Puglia per Vendola, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Democratici Autonomi e Patto per il Salento hanno “aperto il cantiere per rilanciare l’azione amministrativa e la visione strategica della Provincia di Lecce dopo i cinque anni di malgoverno del centrodestra”. La coalizione lascia la porta aperta all’Udc, ma procede spedita verso un accordo definitivo: non sono state prese delle decisioni sulla lista unica. Il prossimo incontro si terrà nel weekend per stilare il programma e capire quali siano i nomi in campo. Il Pd ha già dei nomi, che non è intenzionato a ritirare: Zacheo e Manera.
Sempre nella stessa giornata l’Udc si è resa promotrice di un incontro “per portare la costituente popolare sui territori”. “Abbiamo proposto una lista unica con Ncd – Udc e Popolari per le provinciali”- ha spiegato il coordinatore regionale Salvatore Ruggeri -. Una costituente che poi andrà a trattare con tutte le forze in campo. Lasciando per il momento la candidatura del presidente perché per questo si deciderà dopo una discussione con le forze politiche”.
I centristi, insomma, chiedono agli alfaniani di attendere che la costituente popolare proponga un nome da candidare alla presidenza della provincia di Lecce. Ncd, nella direzione convocata per domani dovrà decidere come muoversi. La strategia della lista unica è in linea con la volontà dei vertici romani. Nella riunione non sono mancate le riflessioni critiche nei confronti di un’eventuale alleanza con Forza Italia. Nella direzione degli alfaniani non sarà facile far passare la strategia dei due forni, ponendosi come ago della bilancia: il partito è diviso tra chi vuole trattare solo con il centrodestra e chi non si fida di Fitto.
