LECCE- Scendere in strada per manifestare contro formazioni che si richiamano all’ideologia fascista è una democratica scelta ma Scender per strada e seminare il panico non è democraticamente un’azione antifascista.
Da una parte Casa Pound dibatteva con il non amabile leghista Borghezio, dall’altra centinaia di antifascisti manifestavano prima di esser contaminati da una quarantina di uomini senza volto che, sempre “democraticamente”, pensavano che la loro azione potesse esser libera, incivile e violenta.
No, così non va!!! Il rispetto in primis per coloro, che in corteo hanno avuto civiltà, e poi verso una città con i propri abitanti, turisti, monumenti e storia…40 volti mascherati con mazze, spray, fumogeni e bombe carta... e se una di queste avesse colpito un bambino che felicemente passeggiava con i propri genitori?
La violenza, o la pericolosità degli atti, non può esser giustificata, e giustificati, perchè si vuol combattere un’ideologia cosiddetta pericolosa e fascista. Il volantino distribuito durante la manifestazione si concludeva con le frasi: “Contro il neo fascismo…riprendiamoci le strade”.
Potremmo esser tutti d’accordo ma il neo fascismo non si combatte con un fascismo rosso e squadroni mascherati, cosi come riprendersi le strade non significa poterle deturpare insieme alla storia di una città civile e democratica.
Imbrattare i muri, far scappare i cittadini minacciati da scoppi e spranghe, far spendere a tutti noi migliaia di euro, in un momento di cosi drammatica crisi economica, per presidiare una città con uomini antisommossa ed elicotteri non è una scelta democratica e pacifista.
L’antifascismo è un’altra cosa ed è rappresentata da coloro che si indignano ma non mettono in pericolo l’incolumità altrui, da coloro che manifestano e non minacciano, da coloro che scrivono e non umiliano i muri e le Città.
Cordialmente Giuseppe Vernaleone