LECCE- “Dispiace che la dirigente parli di illazioni e di sospetti, forse li vive lei tali!”. È la replica di Roberto Martella alla dirigente Perulli sui bandi dei servizi sociali. “Io ho sempre parlato di chiarimenti e non ho mai parlato di discrezionalità del dirigente. Certo che se la delegata avesse dato le risposte in commissione servizi sociali in modo completo, vedi tutela dei posti di lavoro, qualche chiarimento sarebbe stato appagato. Neanche lei forse aveva letto il capitolato,anche se tale clausola era presente nei due avvisi pubblici degli altri servizi. Comunque la scelta di usare misure di giudizio diverse, vedi offerta tecnica 70 e 30 offerta economica per ADI-SAD ,rispetto agli altri due avvisi dove il rapporto e’ 60 e 40 a me rimane incomprensibile anche se legittima, ma va motivata e non penso che tale rapporto riviene su indicazione del ministero” e, continua, “D’altronde la revoca in autotutela dei primo due avvisi pubblici, riconoscendo un palese e grave errore, effettuata i primi di questo mese mica l’ho effettuata io”.
E sulla questione interviene anche la Cisal, che tramite il segretario Vitro Perrone “lamenta la mancanza di garanzie per il personale operante nel servizio, poiché nel bando di gara pubblicato mancano le condizioni di tutela. Considerato che a tutti gli operatori è stato ridotto l’orario di lavoro arbitrariamente, nel nuovo bando agli stessi dovrà essere garantito il monte ore di lavoro iniziale. Si precisa che nel bando non vi è traccia dell’elenco di tutto il personale occupato, compresi i contenziosi già protocollati all’Ente e che a tutt’oggi non vi è stata risposta. Pertanto – dice Perrone – è assai ambigua la valutazione tecnica ed economica della gara in quanto non è uniformata con le altre in essere”.