LECCE- «Meno male che si sono ricordati del Nuovo Centrodestra, che qualcuno aveva definito, partito composto da seconde e terze file» – commenta sarcastico il componente della segreteria regionale del partito di Alfano, Gianni Marra. Gabellone, al termine della direzione provinciale di Forza Italia, ha lanciato l’appello alla candidatura unitaria del presidente della provincia, “perché solo il centrodestra unito può vincere”. Un appello che è stato accolto con freddezza dai responsabili provinciali di Ncd.
Ripa aveva già dichiarato che a Lecce il suo partito non è stato preso proprio in considerazione dai forzisti. Oggi, Marra frena e spiega che prima di parlare di alleanze è necessario procedere alla federazione con i centristi. «Fino a quando non sarà avviata la costituente di centro, come deliberato dalle assemblee regionali e nazionale, non potremo avviare un dialogo con le altre forze – spiega il consigliere provinciale – perché dovrà essere la costituente per intero a decidere». Il retroscena, invece, è già noto: gli alfaniani rischiano di spaccarsi tra chi vuole chiudere accordi con il Pd di Emiliano e chi vuol tornare con Fitto. C’è ancora in campo l’operazione Cariddi, che consiste nel tentativo, proposto da alcuni esponenti del Pd, di dare la poltrona di “presidentino della provincia” ai centristi e in cambio chiedere un appoggio alle regionali.
Tra i democratici c’è chi lavora costantemente a un accordo con l’Udc, partito che dovrà federarsi con gli alfaniani. Lo stop alle trattative con i forzisti, quindi, è anche un modo per tenere aperte le trattative su due tavoli, considerando che tra gli alfaniani esistono due anime che presto rischieranno di entrare in conflitto.
