BRINDISI- Nel pomeriggio di ieri sono sbarcati a Brindisi 114 profughi. Tra questi, 25 donne e 89 uomini, e un numero imprecisato di minorenni.
La loro odissea è iniziata lunedì mattina al largo della Libia. Si erano messi in viaggio a bordo di un gommone, con ogni probabilità diretto verso l’isola di Lampedusa. Una volta in acque internazionali, i motori sono però andati in avaria.
Da qui l’Sos che presto è stato raccolto dalla sala operativa del comando generale delle Capitanerie di porto di Roma. Come previsto dagli accordi internazionali, la Marina Militare ha chiesto alla nave mercantile più vicina al gommone, in questo caso la nave gasiera Teesta Spirit, di soccorrere i naufraghi.
E così è stato. Dopo un prima tappa al largo dei Laghi Alimini, dove due donne in preda a sintomi di disidratazione sono state visitate da due medici, la nave è ripartita per Brindisi. Qui i migranti sono stati accolti da una task force di 200 persone, tra sanitari, forze dell’ordine e autorità competenti.
Circoscritti e isolati sono i pochi casi di sospette scabbia e tubercolosi: i potenzialmente infetti sono già trasferiti presso il reparto di malattie infettive dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi per ricevere le cure necessarie.
Il resto dei migranti sono stati condotti al Cara di Restinco e nella struttura Green Garden di Carovigno.