
LECCE- Lavorare in quelle condizioni per loro è insostenibile: “Rumore assordante per le spazzole flessibili, pavimenti divelti con diffusione massiccia di frammenti e polveri di cemento, colla e materie plastiche, durante le ore di lavoro e quindi in presenza di dipendenti, avvocatura e cittadini”. La denuncia riguarda il Tribunale di via Brenta e arriva dal sindacato Confsal-Unsa, stamattina in sit in a Lecce.
Sarà effettuata una raccolta di firme per la sottoscrizione di un documento tra personale dipendente, avvocatura e utenza. Al centro la vertenza “igiene”, com’è stata definita anche dal segretario generale Massimo Battaglia, per il quale nessuna informazione è stata data al personale riguardo all’effettuazione di questi lavori, che si svolgono in ore di servizio, “senza riguardo per il buon senso e per la salute e la dignità delle persone”.
“A quanto risulta- sostiene il sindacato- il rifacimento dei pavimenti di corridoi e stanze sarebbe stato concordato tra il Tribunale e la Selmabipiemme, società proprietaria dell’immobile, che però avrebbe assicurato diverse modalità di effettuazione, non creando un tale livello di inquinamento acustico e atmosferico nei locali”.
La questione è solo agli inizi, visto che è stato richiesto l’intervento del Servizio ispettivo della ASL Lecce, dei Vigili del fuoco, e della stessa società proprietaria, oltre al presidente facente funzioni del Tribunale di Lecce, Mario Benfatto.
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