Cronaca

Sequestro e violenza sui fratelli, i responsabili sono introvabili

TREPUZZI- Il cerchio si stringe attorno alla banda che nella notte tra domenica e lunedì ha prelevato da casa, tenuto prigionieri, picchiato e torturato i due fratelli marocchini residenti a Trepuzzi colpevoli di non aver onorato un debito di circa mille euro. 

Gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato un gruppo di 8 persone. Tra queste ci sarebbe anche il presunto capo, un uomo di Squinzano presso la cui abitazione sarebbe stato portato uno dei due fratelli, costretto a posizionare le mani sul tavolo e a ricevere una serie di coltellate sui palmi e sulle dita.

Una violenza inaudita cominciata nel primo pomeriggio di domenica e terminata nel cuore della notte quando i due fratelli, lasciati andare , hanno raggiunto l’ospedale di Lecce ed hanno denunciato tutto alla polizia. Le indagini sono affidate alla dottoressa Sabrina Manzone dirigente della Squadra Mobile e al pm Giuseppe Capoccia.

Per l’intera notte gli agenti hanno lavorato per identificare i personaggi protagonisti di questa storia di violenza, e i nomi ci sono già. Le due vittime conoscevano i loro aguzzini, personaggi di Trepuzzi.

Uno dei due marocchini ha subito un vero e proprio sequestro di persona: è stato prelevato da due persone mentre si trovava in casa con moglie e figlia piccola, portato in casa di un personaggio conosciuto in passato e qui costretto a rivelare, sotto tortura, dove si trovasse il fratello. È stato picchiato a sangue da due o tre persone, costretto a subire tagli sulle mani con un grosso coltello e minacce di morte con una pistola puntata alla tempia.

I tre volevano sapere dove si trovasse il fratello. L’uomo è stato nuovamente portato in auto e da qui nelle campagne di Trepuzzi dove ha trovato il fratello steso per terra, sanguinante, picchiato da altre persone. I suoi aguzzini erano riusciti a rintracciarlo ed avevano riservato a lui la stessa sorte.  Se non paghi entro qualche giorno sei finito, sono state le ultime parole pronunciate dalla banda prima di abbandonare i due sanguinanti.

Il ricovero in ospedale e poi il racconto dell’accaduto alla polizia. E ora è caccia agli aggressori.

Mariella Costantini

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