CronacaPolitica

Consorzi di bonifica, Forza Italia presenta petizione contro le cartelle pazze

LECCE- La maggioranza ne chiede lo scioglimento, l’opposizione invece punta tutto sui tributi. Quel balzello non va pagato. A chiederlo è Forza Italia dopo il terremoto cartelle pazze piovute sugli agricoltori pugliesi senza nemmeno troppa sorpresa.

La richiesta è stata formalizzata in un ordine del giorno corredandola persino di petizione popolare mirata, come detto, a chiedere l’annullamento della riscossione tributo da parte dei Consorzi di bonifica. Il comportamento della maggioranza, ha detto il vicepresidente del Consiglio Nimo Marmo, è ridicolo quando propone di impegnare i suoi parlamentari a presentare una proposta di legge di abolizione dei consorzi non considerando che solo in Puglia questi Enti versano in una situazione di deficit e che la loro cancellazione significherebbe la violazione dell’articolo 62 dello statuto dei consorzi stessi che prevede l’emissione dei tributi a conclusione dell’attività di bonifica.

Oltretutto la Regione in questo modo, hanno incalzato ancora gli oppositori, rischia di addossare sulle spalle degli agricoltori i vecchi debiti anziché consentire loro di pagare solo per i servizi ricevuti.

“Questa richiesta tributaria – hanno denunciato i salentini Congedo, Aloisi, Mazzei e Scianaro – avrebbe senso se avesse determinato i previsti e annunciati benefici, tra cui la difesa idraulica, la manutenzione dei canali come quelli ricadenti nei Consorzi di Ugento Li Foggi e dell’Arneo, le opere di ripristino e di bonifica che non sono state mai eseguite. Le ‘cartelle pazze’ invce sono una nuova penalizzazione oltre a quella derivante dalle calamità naturali che si sono abbattute sulla nostra agricoltura compromettendo il raccolto di intere colture. Di qui la richiesta di annullare il tributo che in alcuni casi ha raggiunto anche i 200 euro ad ettaro.

Nelle scorse ore erano stati Pd e Sel a chiedere lo scioglimento dei Consorzi. In dieci anni, aveva detto il democratico Loizzo, gli Enti hanno drenato 280 milioni di euro dal bilancio regionale cosa che la Corte dei Conti potrebbe sottolineare in rosso.

A tentare di calmare le acque è l’assessore alle Risorse Agroalimentari Fabrizio Nardoni. “Quelli ricevuti dagli agricoltori – ha detto – sono solo avvisi bonari. Se pagati in ritardo non comporteranno alcuna sanzione”.

 

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