Politica

Terremoto Sel, Stefano pronto a ritirare la candidatura?

BARI- A Roma come a Bari, nei corridoi dei principali partiti di centrosinistra i ragionamenti si fanno a voce bassa e denti stretti.  Nessuna dichiarazione ufficiale è ancora possibile. Sono troppe le variabili in campo. A cominciare proprio dalla sopravvivenza stessa di uno dei partiti coinvolti: Sinistra Ecologia e Libertà.
Le dimissioni del leader Vendola sono un passaggio formale, perché il punto è cosa resterà comunque di un partito che, fino ad ora, sembrava viaggiare ad una doppia velocità. Solido in Puglia, meno brillante in Italia ma pur sempre in grado di rientrare dopo il 2008, nelle istituzioni.

Finché la scelta di Tsipras non ha portato allo smottamento interno le cui scosse arrivano fin nel Salento. Perché nessuno dei diretti interessati lo conferma ma i vicinissimi ci mettono la firma: la linea anti-governativa scelta da Vendola non va giù né al brindisino Toni Matarrelli e né al leccese Dario Stefano. Contrari al no categorico al governo Renzi, e contrari alla deriva estrema che non rispecchia l’esperienza che invece in Puglia è andata avanti per quasi 10 anni.

Non un dissenso manifesto come quello dell’ormai ex capogruppo Migliore sia ben inteso, ma un malumore – quello che si – che induce i due parlamentari a rimettere tutto in discussione. Finanche la candidatura. Perché questo starebbe accadendo in queste ore assicurano nei piani alti dei partiti svelando i retroscena e preferendo l’anonimato.

Dario Stefano non sarebbe più convinto di candidarsi: troppo incerto il futuro di Sel, troppo alto il rischio di perdere voti che fino a questo momento dopo 10 anni di governo parevano invece certi. Meglio rinunciare e trovare un altro candidato. Vendola e Stefano starebbero lavorando a questa ipotesi. Un nome forte, indiscutibile da punto di vista della credibilità e del consenso trasversale da prelevare dal mondo della cultura, grazie anche all’aiuto dell’assessore Silvia Godelli.

Un candidato terzo, così solido da scoraggiare persino le altre candidature del Partito democratico, come quella di Elena Gentile e Guglielmo Minervini. E così il quadro si snellirebbe da sé. Con Michele Emiliano da una parte, e il candidato esterno dall’altra. Ipotesi e solo ipotesi al momento. Destinate forse a finire nel turbine folle di voci confermate e un attimo dopo smentite. Il diretto interessato, Dario Stefano, le smentisce categoricamente tutte. Tanto la sua contrarietà alla linea dettata dal leader di Sel, tanto l’ipotesi di un passo indietro. A conferma del fatto che in questo momento i ragionamenti seguono ancora un ordine sparso e frutto di linee non condivise con il resto del partito. Per trovare la strada che abbia il crisma dell’ufficialità occorre attendere la prossima settimana, quando i tumulti in Sel si saranno sedimentati e i partiti di centrosinistra ragioneranno concretamente tanto sulla legge elettorale che sulle primarie. 

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