Cronaca

Soppressione sessioni Tar: protesta la Camera Amministrativa di Lecce, Brindisi e Taranto

LECCE-  “La Camera Amministrativa di Lecce, Brindisi e Taranto esprime la più viva protesta nei confronti della soppressione delle sezioni dei TAR come prevista dal testo del decreto-legge”.  A parlare per tutti è l’avvocato Ernesto Sticchi Damiani.
“Le sezioni staccate -spiega- sono state istituite con legge, come previsto dalla Costituzione, per la maggior parte negli anni ’70 ma sono divenute nella legislazione e nella prassi veri e propri TAR autonomi legati alla sede del capoluogo regionale da vincoli solo formali. Intorno a questi veri e propri TAR si è creata nei decenni una forte tradizione giurisprudenziale e una classe forense altamente specializzata con conseguente consolidamento nel territorio dalla percezione di una giustizia amministrativa vicina ed efficiente. La soppressione indiscriminata e totale delle sezioni staccate rappresenta già per questo un errore legislativo -dice Sticchi Damiani-.

A ciò si aggiunga, in maniera determinante, la considerazione che si tratta di una scelta che non produce vantaggi di sorta ma esclusivamente svantaggi. Nessuna semplificazione o riduzione di costi ma solo una ricollocazione con lo stesso carico di attività e con lo stesso personale da un luogo più vicino ad un luogo più lontano rispetto al territorio cui l’attività giurisdizionale si riferisce. Danno quindi per le istituzioni, per l’utenza, per la classe forense senza che ne derivi nessun vantaggio, neanche di carattere economico, atteso che i risparmi derivanti dalla soppressione saranno superati dai costi dall’ampliamento delle strutture accorpanti. Sorprende poi in negativo l’assenza di una qualsiasi analisi dalla specifica situazione delle singole sezioni sotto il profilo del carico, delle distanze, dalla posizione geografica, circostanze tutte a suo tempo singolarmente vagliate nella fase istitutiva.

Più negativo ancora è il giudizio circa la mancata considerazione del rapporto tra giustizia e territorio atteso che il criterio della vicinanza rappresenta un’espressione di democrazia nella relazione tra cittadino e istituzioni.

Sticchi Damiani chiede “un forte intervento delle istituzioni territoriali a tutela di una componente fondamentale del territorio stesso e si sollecita l’adozione di specifiche iniziative da parte degli Ordini Forensi e, in particolare, da parte dell’Unione delle camere amministrative”.

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