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Gallipoli, il sindaco replica a Barone: “La squadra si fa con i soldi propri”

GALLIPOLI- “Quest’anno l’abitudinario comunicato del presidente Barone in cui minaccia dimissioni e lamenta abbandono e disinteresse del mondo intero è arrivato in anticipo rispetto alle passate stagioni. Vedo, viceversa, che è rimasto intatto il castello di falsità ed invettive dirette all’Amministrazione Comunale, talune francamente ridicole, perché ci sono leggi e regolamenti che impediscono di sponsorizzare con fondi pubblici attività come quella del Gallipoli Calcio”. Così il sindaco Francesco Errico replica al presidente del Gallipoli Calcio, Marcello Barone sul disinteresse dell’esecutivo nei confronti della squadra di calcio.

“Quando si fanno accuse pesanti e si getta fango sugli altri – ha continuato il primo cittadino – bisognerebbe avere quanto meno l’onestà intellettuale di dire la verità, senza nascondersi dietro polemiche tanto sterili quanto infantili. Il presidente Barone sa che l’Amministrazione Comunale ha speso, soprattutto in queste settimane, tempo ed energie per supportare la società e la squadra. Barone amministra una squadra di calcio, il sottoscritto una città, che oltre al calcio, di questo periodo, ha qualche emergenza un tantino più stringente. Quanto allo stadio, i lavori sono stati progettati e saranno eseguiti in tempo per il prossimo campionato.

Senza dimenticare che in questi giorni si stava mettendo a punto tutto ciò che riguarda la gestione dell’intero impianto, con il ripristino del custode e con le determinazioni delle pertinenze. Il tutto in una progettazione che ha visto gli uffici programmare ed eseguire in queste settimane interventi nel centro storico, per il rifacimento della rampa del Castello, per la scuola di piazza Carducci, per il rifacimento del manto stradale, le cave ipogee di via Firenze, il progetto di videosorveglianza, La differenza tra chi ci accusa e l’esecutivo è che Barone deve pensare solo alla squadra di calcio, noi anche alla squadra di calcio. Non mi sembra una differenza proprio marginale”.

Per questo il primo cittadino stigmatizza lo sgarbo istituzionale del nr° 1 giallorosso. “Trovo particolarmente grave se non offensiva – ha detto il sindaco – questa continua giaculatoria, finalizzata a chiedere atteggiamenti ed interventi che l’Amministrazione non può garantire. Non è un discorso di volontà ma di legge e di regolamenti: non si possono, da parte dell’Amministrazione, concedere contributi né fare una questua tra gli imprenditori del settore per favorire un’attività che resta comunque privata. Anche perché il presidente di una squadra di calcio si fa con i propri soldi, non con quelli degli altri. Il nostro perimetro è e resta la legge: in questo ambito siamo disposti, come sempre, a fare la nostra parte e la stiamo facendo senza lesinare impegno ed interesse per la squadra, ma se il presidente Barone vuole spostarci oltre questo perimetro, i nostri rapporti possono interrompersi da subito”.

Il primo cittadino giudica per questo “deprimenti” i toni e le invettive utilizzate da Barone. “Questo muro contro muro che Barone da sempre si ostina a portare avanti non giova a nessuno, né tanto meno è corretto tirare per la giacchetta i tifosi o strumentalizzarli, visto che i tifosi non sono stupidi e – lo dico per esperienza diretta – non si fanno abbindolare da chi cerca di utilizzarli per ottenere il proprio tornaconto. Quando Barone avrà capito questo e quando comprenderà, finalmente, quali toni usare, quali sono le tempistiche, cosa un’Amministrazione può fare e cosa no, avremo modo di tornare a dialogare per il bene esclusivo della nostra squadra”.

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