Politica

Centrodestra, sonora sconfitta a Bari: ora quali primarie?

LECCE- Nel fuoco della battaglia per la rivendicazione delle primarie condotta lancia in resta da Raffaele Fitto, in Puglia piomba come un macigno l’esito del ballottaggio a Bari dove Domenico Di Paola il candidato sul quale Forza Italia e Nuovo Centrodestra hanno puntato non senza reciproche punture di spillo, ha subito l’affermazione bulgara – pur nell’ambito di una consultazione segnata da astensionismo record – del pilota di scuderia PD Antonio Decaro forte di un 65% che boccia senza appello l’ex amministratore di aeroporti di Puglia.

La deludente performance elettorale del manager torna ad acuire lo scontro tra azzurri e nuovo centrodestra, campo in cui la tensione è sempre latente a causa dell’appartenenza delle due formazioni a fronti diversi sulla scena nazionale, con gli alfaniani soci organici delle larghe intese guidate da Matteo Renzi e i forzisti all’opposizione. E allora quali primarie, e con quali regole?

Lo strumento proposto per la prima volta da Arturo Parisi, prodiano di lungo corso e già ministro dell’esecutivo guidato dal portabandiera dell’Ulivo, come deve essere declinato in campo moderato?

Nelle ore che precedono l’ufficio di presidenza di Forza Italia, in cui Berlusconi sembra concedere le prime aperture alle istanze pro consultazioni interne di Raffele Fitto, Nuovo centrodestra per voce del coordinatore regionale Massimo Cassano affonda il colpo contro gli azzurri e parla di risultato barese dettato dall’autoritarismo di Forza Italia che ha rifiutato il ricorso alle primarie come mezzo di selezione del candidato. Strumento che nuovo centrodestra rivendica per la scelta del frontrunner in proiezione regionali.

In casa azzurra, a replicare al numero uno pugliese degli alfaniani è il deputato Roberto Marti che parla di risultato modesto raccolto a Bari dal partito capitanato dal ministro dell’Interno.

Tensioni rispetto alle quali non si può tacere il rifiuto per le primarie espresso dal “cerchio magico” raccolto attorno a Berlusconi attraverso Giovanni Toti che le aveva definito un braccio di ferro tra vecchi potentati.

Sul tema interviene il presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro che dichiara: “I risultati delle ultime amministrative pongono la coalizione di centrodestra davanti all’onere di un’attenta e serena riflessione. Non possiamo far finta di non vedere gli errori, perché è da questi che dobbiamo ripartire. Ci sono Comuni, come Bari, dove nonostante dieci anni di mal governo di centrosinistra, è stato eletto il candidato del Pd con un distacco considerevole da Mimmo Di Paola. Il popolo moderato e liberale ci chiede da tempo un rinnovamento radicale, nei metodi e nei contenuti. Le primarie, che noi per primi abbiamo sempre richiesto, devono essere serie e disciplinate dalla legge, come in America. Non possono essere una vicenda tutta interna ai partiti da celebrare negli hotel. Se non ci mettiamo a lavoro e subito su questi temi con contenuti di qualità i cittadini di centrodestra continueranno a sentirsi senza casa e nelle urne continuerà a vincere, oltre alla sinistra, e all’antipolitica sgangherata, il partito degli astenuti invisibili“.

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