Cronaca

Emergenza ulivi, i vivaisti chiedono la Commissione d’inchiesta in Regione

LECCE- Una commissione d’inchiesta regionale su come si sta gestendo il fenomeno del disseccamento degli ulivi, le dimissioni dei responsabili della prevenzione e una class action per il riconoscimento e risarcimento del danno subito. Vivaisti e olivicoltori leccesi passano al contrattacco. E nel giorno in cui l’Osservatorio fitosanitario regionale è impegnato a Bruxelles per discutere delle nuove misure che chiede l’Ue, sul territorio il malumore e la rabbia si fanno sentire.
Piero Tunno, vicepresidente del Distretto florovivaistico pugliese, è netto: “Sono trascorsi ormai inutilmente più di sei mesi dalla scoperta del batterio Xylella fastidiosa. Vista l’operatività atavica, inefficace ed incapace di affrontare il problema, chiediamo una commissione d’inchiesta per la non applicazione dei protocolli di quarantena e che indaghi per disastro ambientale”.

A finire nel mirino sono i provvedimenti che via Capruzzi aveva già annunciato a novembre ma che non sono mai stati formalizzati, per quanto già allora siano stati definiti come necessari e impellenti: sono quelli che consentono di bruciare in loco le ramaglie dopo le drastiche potature da effettuare sugli ulivi, la misura di prevenzione principale del piano varato dalla Regione.

È per questo che gli imprenditori delle serre, a cui sono state imposte pesanti limitazioni commerciali, non ci stanno ad essere l’unico agnello sacrificale di una strategia che ritengono zoppa a causa di inefficienze. Da qui la richiesta di “dimissioni dei responsabili preposti alla prevenzione e difesa del territorio”.

Non solo, ci si organizza per chiedere conto nelle aule di tribunale, attraverso un’azione collettiva di risarcimento danni: mercoledì presso il mercato dei fiori di Taviano e giovedì presso quello di Leverano, alle 17, sono state indette due assemblee con i produttori florovivaistici ed olivicoli “danneggiati dallo stato di quarantena ordinato dalla Regione Puglia”. Dopo la prima fase di collaborazione, ora la guerra appare appena agli inizi.

 

 

 

 

 

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