LECCE- Non si rassegna alla fine della storia con l’ex compagna e continua a perseguitarla con appostamenti e minacce anche di morte. Lui, 44enne leccese, ritenuto un soggetto pericoloso, dopo l’ennesima denuncia da parte della donna, è finito nei guai per stalking, ma anche perché in casa deteneva una serie di armi che non aveva esitato ad esibire durante le sue scenate. Con una pistola ad esempio, durante un incontro chiarificatore, aveva minacciato la puntandogliela contro e poi sparando un colpo in aria. È l’episodio più inquietante di una persecuzione cominciata nel dicembre scorso, da quando la donna, una 50enne, aveva deciso di lasciarlo.
Ma non certo l’unico. L’ultima scenata mercoledì mattina. La donna era appena uscita dalla questura dove aveva presentato l’ennesima denuncia contro di lui. Era con un’amica ma questo non ha impedito all’uomo di minacciarla, strapparle le chiavi per impedirle di mettere in moto e andar via, inveire contro di lei.
Solo l’intervento del padre dello stalker, che lo accompagnava, ha impedito che accadesse il peggio. Il tutto alle spalle della questura. Per questo, appena scattato l’allarme gli agenti sono arrivati in pochi minuti e dopo aver ascoltato la donna hanno raggiunto in casa il 44 enne, M.M. le sue iniziali, ed hanno scoperto l’arsenale: due pistole detenute regolarmente, una cal. 9×21 e una Beretta con relativo munizionamento. Una era in bella mostra su un tavolino, con colpo in canna e 5 cartucce inserite nel caricatore. Sul tavolto del soggiorno un pugnale di grosse dimensioni e all’interno di un piccolo vano c’erano una sciabola di rappresentanza, una pistola lanciarazzi caricata a salve, priva del tappo rosso, 125 cartucce e infine, su uno scaffale una busta con 341 bossoli. La denuncia, oltre che stalking, anche per detenzione illegale di armi