Politica

La guerra all’austerity degli euroscettici

LECCE- Gli euroscettici si moltiplicano in Italia con il persistere della crisi, della recessione e con l’aumento della disoccupazione. I più oltranzisti, insieme a Grillo, sono Fratelli d’Italia e Lega. Toni più morbidi per la lista Tsipras, che punta a cambiare il sistema dall’interno, suggerendo all’Europa politiche neokeynesiane e socialismo moderno.

Con il nuovo calo che registra il Pil e lo spread che torna a minacciare il paese, a pochi giorni dalle elezioni, i partiti tradizionali cominciano a temere di perdere pezzi di elettorato, che potrebbe rifugiarsi nell’astensionismo e nel voto di protesta. Beppe Grillo è il principale euroscettico, ma anche il competitor che rischia di togliere lo scettro al Pd.

Per gli attivisti, l’Europa così non va, l’Italia, secondo Grillo, è un paese già fallito e gli interessi sui debiti che paga sono immorali: le soluzioni proposte sono radicali. Si va dalla moderata idea degli eurobond per immettere liquidità e creare occupazione, al no secco al fiscal compact e agli altri trattati come quello che impone il pareggio di bilancio, fino, in ultima istanza, se non si riuscisse a cambiare nulla, all’uscita dall’euro attraverso una consultazione.

Gli attivisti del Movimento 5 Stelle riempiono le piazze salentine, intercettano delusi e preparano l’assalto al Parlamento Europeo, senza avere un partito o un leader di riferimento: annunciano che ci penseranno dopo. Tsipras sembra il più vicino alla loro linea economica: una volta in Europa, però, gli attivisti dovranno dichiarare di aderire a uno dei gruppi politici in campo.

Non sono contro l’euro, ma per un’altra Europa i seguaci di Tsipras: il leader greco che vuole un’unione più socialista. “Noi siamo per un cambio netto per le politiche europee – spiega l’intellettuale Franco Arminio, nelle sue incursioni salentine -non siamo contro l’euro, ma patto di stabilità, fiscal compact ed Europa delle grandi lobby devono essere messi in cantina. C’è stata una grande diserzione della democrazia: abbiamo fatto decidere alla commissione, non ai popoli europei. I popoli non sono stati rappresentati. Dobbiamo ,metterci alle spalle le politiche di austerità”- conclude.

A destra, invece, Fratelli d’Italia in Europa sono insieme a Le Pen e a tutte le destre: al centro le tematiche sull’immigrazione e la lotta contro la moneta in cui domina la Germania. Tempo fa Giorgia Meloni ha spiegato che se l’Europa dovesse andare avanti con un sistema rigido e con l’austerità è meglio per l’Italia uscirne fuori. Il sogno di un’Europa unita politicamente sembra sempre più lontano: cresce l’insofferenza.

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