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Lecce in semifinale, ma che paura: i giallorossi esultano dopo 16 rigori

LECCE- I calci di rigore hanno premiato il Lecce, il campo avrebbe permesso al Pontedera di andare avanti nei play off. La differenza di 12 punti tra il Lecce terzo in classifica alla fine della stagione regolare e il Pontedera ottavo, non si è vista. I giallorossi hanno giocato una bruttissima partita sorpresi dall’organizzazione di gioco della formazione di Indiani che sin dalle prime battute ha imbrigliato il Lecce rischiando tantissimo per tutti i tempi regolamentari e supplementari.

Il portiere del Pontedera non ha fatto una parata e il rimpianto più grande è non essere riuscito a intervenire neanche durante la sequenza dei calci di rigore. Dall’altra parte, invece, Caglioni è stato strepitoso salvando la porta in diverse circostanze e allungando la partita fino ai calci di rigore. Dopo sedici tiri dal dischetto il Lecce ha potuto esultare. Il penalty che ha regalato la qualificazione ai giallorossi è stato quello di Abruzzese.

La squadra di Lerda è sembrata come ipnotizzata, impotente di produrre quel gioco o quelle azioni che le avevano consentito di fare quella scalata in classifica fino a sfiorare la promozione diretta in serie B. Il Pontedera ha messo il Lecce in difficoltà, impedendo alla squadra salentina di guadagnare metri, di prendere in mano il pallino del gioco. Le fonti giallorosse sono rimaste spente, Bellazzini e Doumbia frenati sulle rispettive corsie, Zigoni invano ha atteso palloni da indirizzare nello specchio della porta. I toscani con il 5-3-2 in fase di copertura hanno reso improduttiva ogni iniziativa del Lecce. La squadra di Indiani si è affidata ai tempi dettati da Caponi vertice basso di un rombo che aveva come riferimento offensivo Grassi, al cui fianco agiva il gemello Arrighini. Movimenti collaudati che hanno trovato terreno fertile nelle maglie della difesa leccese.

Nel secondo tempo (al 21’) Lerda cambia: fuori Doumbia dentro Berettae dopo entra anche Barraco al posto di Bellazzini: stessa posizione e un po’ di vivacità in più; il Lecce passa al 4-3-3 con Amodio play e Bogliacino mezzala prima a destra e dopo a sinistra.

Nel finale Lerda costretto a sostituire Lopez, al suo posto Sales che va a destra, Diniz sfila a sinistra; i due, nel secondo tempo supplementare, si scambiano nuovamente con Sales a sinistra e Diniz a destra per frenare Grassi. Un Lecce che deve cambiare registro; e Lerda, che ha rischiato tantissimo lasciando Miccoli in panchina, sicuramente sarà più attento nelle valutazioni settimanali. Il Lecce di ieri non avrebbe vita lunga.

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