Cronaca

Rifiuti interrati, indagini su altri siti. Domani sorvoli aerei

TRICASE- Almeno tre siti, a Nord e a Sud del territorio di Tricase, sono i nuovi tasselli del tetris dei rifiuti interrati nell’area del Basso Salento. Ad avviare le nuove indagini, dopo le segnalazioni dei cittadini, sono i carabinieri del Nucleo Tutela Ambiente. La scorsa settimana, sono già stati effettuati sopralluoghi e nuovi controlli sono previsti nelle prossime ore anche tramite l’impiego di un elicottero. Inchiesta diversa e parallela rispetto a quella avviata dalla Guardia di Finanza in contrada Matine, ad Alessano e Tricase, e rispetto a quella portata avanti in maniera congiunta tra Noe, Fiamme Gialle e Forestale. Nell’ambito di quest’ultima, a partire dalla mattinata di martedì e per tutta la settimana, è previsto l’arrivo di un aeroplano di un reparto specializzato di Pratica di Mare a supporto dei mezzi in dotazione al Comando operativo aeronavale di Bari della Finanza.

Filoni differenti, si diceva, benché abbiano lo stesso minimo comune denominatore: la ricerca di materiali pericolosi sottoterra. Da una parte il Noe, appunto, con la nuova allerta ai confini di Tricase, dove spuntano nuovi siti da esplorare oltre la ex discarica delle Matine da cui i finanzieri hanno tirato fuori tonnellate di scarti industriali.

Continueranno gli scavi dei carabinieri anche a Scorrano e la lente è poi fissa su Patù, su contrada Pozzo Volito, dove, dal giardino di un’abitazione, sono emerse enormi quantità di tomaie interrate.

Dall’altra parte, le Fiamme Gialle avviano i sorvoli annunciati a dicembre dal procuratore capo Cataldo Motta e dall’aggiunto Ennio Cillo. Dalle prossime ore e fino a venerdì, l’attività di rilevamento interesserà innanzitutto l’area di Supersano – Cutrofiano- Supersano, poi verrà verificata quella compresa tra Alessano e Tiggiano, ma non è escluso che il percorso venga arricchito e modificato, come riferito dal colonnello Maurizio Muscarà, responsabile del comando operativo aeronavale di Bari.

Il sistema utilizzato è costituito da sensori iperspettrali per la rilevazione con sensori termici ad alta definizione e strumentazione fotografica con aerofotogrammetria. Dati che verranno curati di concerto con la seconda Università di Napoli, facoltà di Architettura, e con il centro di competenza Benecon. Fra un paio di settimane sarà possibile appurare la presenza di anomalie nel terreno.

Nel frattempo, Arpa Puglia ha annunciato che in settimana saranno effettuate le analisi richieste dalla Provincia DI Lecce sulle acque dei pozzi di Tiggiano alla ricerca di eventuale diossina.

 

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