Renzi come un caterpillar: dopo la “Svuota province”, accorpamenti di Prefetture e Camere di Commercio

scrittore

LECCE-  Renzi procede spedito come un caterpillar verso la riforma della Pubblica amministrazione: dopo lo “svuota province”, è la volta delle Prefetture, poi toccherà agli accorpamenti delle Camere di commercio. Si passerà da 105 a 40 sedi di rappresentanza degli organi di governo: una sforbiciata che terrà in piedi solo la prefettura barese e una prefettura nel Salento.

Non è ancora deciso in quale città dovrà essere lasciata la sede prefettizia, tra Lecce, con la provincia più popolosa, Brindisi e Taranto. Tutto in linea con il disegno di razionalizzazione e tagli alle spesa pubblica che ha portato al ddl svolta province, che prevede al 1 gennaio 2015 la nascita di enti provinciali retti da un sindaco scelto tra i sindaci della provincia e tre sole competenze: edilizia scolastica, pianificazione dei trasporti e tutela ambientale.

Sulle riforme renziane ci sono già le prime reazioni: a margine della conferenza sul piano giovani, Teresa Bellanova spiega che la strada è giusta, ma bisogna discutere ogni riforma nel merito. Maurizio Buccarella, senatore del Movimento 5 Stelle, non si fida degli annunci: “Non ci piacciono i tagli autoritari: vogliamo prima vedere le proposte concrete”

Alfredo Prete apprezza la strada intrapresa da Renzi, ma si pone il problema, per quanto riguarda gli accorpamenti delle Camere di Commercio, di quale sede lasciare aperta nel Salento e spera che non venga marginalizzato il territorio salentino. Anche se il nodo è risolvibile lasciando degli sportelli aperti al pubblico in ogni provincia.

Il presidente Antonio Gabellone ha più volte dichiarato di non apprezzare lo “svuota province” per gli effetti nefasti sui territori: la marginalizzazione del Salento rispetto al Bari città metropolitana, ma il numero uno di Palazzo dei Celestini è favorevole a una riforma costituzionale organica come quella promossa dalla Società Geografica Italiana. Insomma, in molti potrebbero cominciare a cullare l’idea delle 36 prefetture per 36 regioni. “Le prefetture vanno riordinate come tutte le amministrazioni periferiche italiane – spiega il professore Luigino Sergio – ma il governo si sta muovendo in maniere scoordinata: mi auguro che si adotti presto il modello della Società Geografica Italiana, un modello che dà spazio a tutti i territori e che spazza via tutti i carrozzoni”.

Secondo il senatore Francesco Bruni, vanno bene le politiche si spending review se si interviene sulla spesa delle Regioni: necessario, quindi, superare gli spot guardando a modelli come quello della Società Geografica Italiana.

Paolo Pagliaro, presidente del Movimento Regione Salento, commenta il taglio delle prefetture con ironia: “Renzi ha un lapsus, e’ gia’ nella nostra proposta del neo-regionalismo”. “Proporre massimo 40 Prefetture -spiega- equivale a individuarne 36, come nel nostro disegno del neoregionalismo. Non possiamo far finta che questo governo, pero’, abbia lo sguardo proteso verso il futuro: prima le Camere di Commercio, poi un’ipotesi di accorpamento dei Comuni, poi la riforma delle Province, e ancora oggi il taglio dei Prefetti. Manca una visione d’insieme. Non si comprende come si continui ad estrapolare punti importanti dalla nostra proposta di riordino territoriale senza considerarla nella sua interezza. 36 Regioni a statuto speciale, 36 Prefetture, e a cascata tutti gli organismi territoriali dello stato e della pubblica amministrazione che ora sono 110. 36 ragionerie dello Stato, camere di commercio , forze dell’ordine, associazioni di categoria, sindacati, abolizione di tutti gli enti inutili, tutti con nuovi confini territoriali aderenti alla storia, abolizione vera delle Province, accorpamento dei Comuni”.

Pagliaro definisce piccole, monche e zoppe le riforme renziane e sulla questione dell’ubiazione della Prefettura nel Salento offre la sua soluzione: “Ci sono ragioni storiche che escludono qualsiasi conflitto tra Brindisi, Lecce e Taranto a riguardo. Basterebbe andare nella sede del prefetto a Lecce per trovare affreschi, cartine, segni della sede unica della prefettura di Terra D’otranto. Nella stanza del prefetto campeggiano sulle volte gli affreschi con gli stemmi dei 4 Comuni: Lecce, Brindisi, Taranto e Gallipoli. Tanto credo sia sufficiente -conclude Pagliaro- per evitare dubbi e convincere chiunque della bonta’ del nostro progetto del neo regionalismo, contro gli sprechi e rispettoso delle identita’: un diritto dei popoli, un dovere dello Stato verso i cittadini”.

 

 

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