SURBO- Chiuso in una stanza tra rifiuti ed escrementi. Viveva così da giorni, forse mesi, il disabile psichico trovato dai carabinieri sabato pomeriggio in condizioni igienico sanitarie disdicevoli in una villetta di Surbo in via Caduti, nel centro del paese.
Odori nauseabondi quelli che provenivano da quell’abitazione e che hanno messo in allarme i vicini di casa preoccupati anche del fatto che da diverso tempo non avevano notizie del 63enne. Per questo si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Surbo che prima di compiere il blitz hanno preferito contattare il fratello dell’uomo e farsi aprire la porta.
La scena che si è presentata ai loro occhi è stata da incubo. I due fratelli di fatto vivano insieme ma in ambienti e in stanze separate. Quella in cui trascorreva le giornate il disabile, non autosufficiente, e incapace evidentemente di badare a se stesso, era piena di rifiuti sparsi in ogni angolo, residui di cibo, panni sporchi, urina ed escrementi. Condizioni igienico sanitarie disumane ed uno stato evidente di abbandono anche se le sue condizioni fisiche erano buone e l’uomo non era denutrito.
Ad occuparsi del disabile sarebbe dovuto essere il fratello di 45 anni, cameriere presso un ristorante. il suo lavoro lo costringeva a stare fuori tutto il giorno, si sarebbe giustificato, e questo gli avrebbe impedito di prendersi cura del congiunto del fratello ora affidato alle cure di esperti in una comunità di Novoli.
Gli elementi raccolti sul posto dai carabinieri hanno dimostrato come la responsabilità del fratello in tutta la vicenda fosse evidente. Per questo Il magistrato di turno Stefania Mininni ha deciso di procedere alla sua denuncia per abbandono di incapace.
