BARI- Dopo lo schiaffo di Renzi e gli appelli dei dirigenti regionali a fare un passo indietro, Michele Emiliano ha deciso di non candidarsi alle europee e ha chiesto che al suo posto entri in lista Minerva, misteriosamente escluso all’ultimo istante. Il premier, per dare un segnale di rinnovamento, ha sparigliato le carte e nella direzione nazionale ha deciso di mettere le donne in testa alla lista delle cinque circoscrizioni: al sud è toccato alla renziana doc, già parlamentare, Pina Picierno.
Al segretario regionale del Pd, dopo questo smacco, erano rimaste due strade: accomodarsi al secondo posto oppure ritirarsi. La seconda opzione ha prevalso, anche perché il viaggio per Bruxelles è solo andata: non si può tornare indietro per correre alle regionali, come ha spiegato il capo del governo. Dopo essere stato scartato dalla dalla lista di nomi dei nuovi sottosegretari renziani, Emiliano viene ostacolato nuovamente nella sua corsa verso le regionali: queste elezioni erano una buona occasione per consolidare la leadership pugliese.
Il segretario regionale dopo essere stato escluso dalla carica di sottosegretario raccontò di una chiamata molto cordiale con Renzi e chissà se sarà stato tranquillizzato con la frase di rito, “stai sereno”. Il Pd regionale è in subbuglio, mentre i dalemiani gongolano.
Gli sconfitti del congresso avevano già una strategia per il ridimensionamento di Emiliano: puntare sulla civatiana Elena Gentile (in lista al quinto posto) in ticket con un candidato campano, indebolendo in questo modo il ticket Pittella – Emiliano. Il problema, ora, è che senza l’Europarlamento, il sindaco dovrà tornare in magistratura e, naturalmente, non potrà esercitare la sua professione nel barese. In queste ore si valuta anche la via di uscita della candidatura alle comunali, come semplice consigliere.
Tra i colpi di scena mal digeriti c’è anche il giallo di Stefano Minerva: nella lista fino a pochi minuti prima della pubblicazione e poi depennato. Per tenere buoni i Giovani Democratici, da Roma, parlano di errore materiale. Qualche malizioso commenta: “Matteo lo ha fatto fuori perché era troppo debole come nome”.
La verità probabilmente non la sapremo mai, ma la mossa di Emiliano apre la strada a una candidatura in zona Casarini. Se Minerva non sarà reinserito dai vertici nazionali, il Salento avrà una sola candidata del Pd alle europee, la tarantina Rosaria Leserri. I Giovani Democratici hanno messo in campo una petizione che ha già raggiunto le 10 mila firme nel collegio sud: Luciano Marrocco parla di un atteggiamento gravissimo e inspiegabile. Lunedì la resa dei conti nella direzione nazionale convocata ad hoc, ma per ora anche i Giovani Democratici devono “stare sereni”.