Scu, confisca milionaria per il Clan Bruno

scrittore

TORRE SANTA SUSANNA- Beni per un valore di circa 5 milioni di euro sono stati confiscati nelle scorse ore, al clan Bruno di Torre Santa Susanna. I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito il provvedimento dopo il rigetto, da parte della Cassazione del ricorso presentato lo scorso febbraio.
Le confisca definitiva interessa beni mobili e immobili nella disponibilità del gruppo criminale facente capo ad Andrea e Vincenzo Bruno di Torre Santa Susanna, legato al clan “Rogoli–Buccarella–Campana”. Due aziende agricole, già sottoposte ad amministrazione controllata, e ancora automobili, terreni e mezzi agricoli passano definitivamente nelle mani dello Stato.

Andrea Bruno fu arrestato tre anni fa, nel corso dell’operazione denominata “Canali”, proprio dal nome della contrada in cui si trovano le sue proprietà. Nel blitz furono coinvolte diverse persone. Sfuggito alla cattura, Andrea Bruno fu arrestato pochi mesi dopo insieme ad altri due complici. I carabinieri scoprirono il rifugio dei latitanti, un trullo in contrada Cocolocchio, a Fasano. Bruno è stato poi condannato a 26 anni per per associazione mafiosa, armi, droga ed estorsioni.

Dalle indagini, coordinate dal Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, emerse che il clan torrese aveva alcuni interessi per la realizzazione di un parco eolico per il quale avrebbero ottenuto l’appoggio di alcuni esponenti politici.

 

 

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