Politica

Poli Bortone sceglie “Fratelli d’Italia”, ma declina la proposta di candidatura. Ex An più divisi

LECCE- Era una falange macedone la destra salentina, quella della Fiamma e dei suoi eredi di alleanza nazionale; quella che si è sempre detta destra senza prefissi moderati. In grado di raccogliere percentuali bulgare a Lecce e in provincia al tempo della stagione pre PDL di Adriana Poli Bortone, Mario De Cristofaro, Alfredo Mantovano. Quell’armata, un tempo apparentemente invincibile, oggi è una sommatoria di fanti che, per buona parte, ha scelto il riposizionamento sotto le insegne di Forza Italia.
L’ex sindaco di Lecce, mai pienamente convinta del progetto partito unico di centrodestra, e transitata attraverso l’esperienza del movimento territoriale”Io Sud”, oggi sceglie Giorgia Meloni, portabandiera con Fratelli d’Italia di un universo di stampo ex AN che resta frammentato. Gli eredi della fiamma che fu di Almirante e quindi di Fini oggi sono divisi tra gli azzurri di Berlusconi e Fitto, il nuovo centro destra che puntella il governo renziano, il movimento capitanato da Meloni e Crosetto, la Destra di Storace fresco di ingresso in Forza Italia.

E’ segnata da travaglio profondo la storia recente dell’area, stordita da quelle che sono state le scelte di Gianfranco Fini a cavallo tra il crepuscolo di AN e la nascita del PDL, e dagli effetti del suo allontanamento dal partito unico. E’ una storia di personalismi, di lacerazioni, di contese dei simboli, non a caso la stessa Poli Bortone oggi punta su Fratelli d’Italia, opzione preceduta dal sostegno convinto al progetto di rispolvero di An griffato Francesco Storace, negli ultimi anni posizionato su frequenze ben diverse da quelle della Meloni.

Ma l’ex ministro della Gioventù del Governo Berlusconi è riuscita a riprendersi il logo di AN, affermandosi nel duello con Storace, e a mettere in campo una serie di suggestioni estetiche e di programma (si veda l’intesa con Marine le Pen su sovranità e contrasto all’euro) a cui è evidentemente sensibile quella vasta platea di orfani di una destra lontana dalle sirene centriste.

“Non mi candiderò alle europee” sottolinea con forza Poli Bortone, consapevole delle difficoltà della gara rappresentate dallo sbarramento fissato al 4% e dalla competizione con l’artiglieria di Fitto e degli alfaniani di Puglia.

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