LECCE- La maggior parte delle gare bandite segue il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa. “Ma chiedo: si può bandire una gara con questo criterio per la costruzione di strade rurali? La miglioria qualitativa è nel piantare cespugli di rosmarino a destra e quelli di mortella a sinistra?
E ancora: può questo criterio avere una sua ragionevolezza per un appalto di importo di 300mila euro per edilizia, per reti infrastrutturali?” . Con queste domande il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili di Lecce apre la sua relazione nel convegno organizzato con la Provincia nelle sale del convitto Palmieri.
Il tema è quello delle nuove direttive UE sugli appalti pubblici e sui pagamenti alle imprese, in un quadro in cui si opera con prassi anticoncorrenziali accentuate e in cui “le migliorie qualitative sono oramai migliorie quantitative e lo si dice palesemente”.
Ben venga la nuova disciplina -dice Rizzo- ma nel recepirla guardiamo alla reale efficienza.