Cronaca

Ilva, discariche sospette dal satellite, nuovo esposto del Fondo Antidisossina

TARANTO- Torna sotto la lente degli ambientalisti, l’Ilva, per la presenza di altre discariche sospette. Almeno, da quanto rivelano le immagini satellitari studiate dal presidente del Fondo Antidiossina Fabio Matacchiera. Immagini in cui sono “riconoscibili altri siti sospetti nei quali sarebbero stati effettuati lavori di scavo e di colmata, presumibilmente non autorizzati”.

Immagini, quindi per questo presentate dall’ ambientalista, alla procura di Taranto e al Noe di Lecce. Con il nuovo esposto il fondo antidiossina chiede al procuratore Franco Sebastio e al Comandante del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Lecce, Nicola Candido l’acquisizione delle nuove immagini satellitari, chiedendo approfondimenti ed accertamenti, al fine di capire se siano stati commessi degli illeciti, sia dal punto di vista amministrativo, che dal punto di vista ambientale da parte di Ilva.

Altro quesito presentato nell’ esposto, riguarda l’effettiva idoneità all’esercizio e la corretta gestione di tutte le discariche ubicate all’interno dello stabilimento. non è il primo esposto presentato alla procura da Matacchiera, il quale torna sul caso mater gratie: “Anche se il Governo ha autorizzato con la legge 125/13 la costruzione e la gestione della discarica Mater Gratiae , occorre sottolineare che la stessa azienda ha fatto confluire per un decennio i propri rifiuti in questa area che risultava priva di autorizzazione, con possibili violazioni del Codice dell’Ambiente.”

Sono almeno 7, ad oggi, i siti sospetti individuati dall’ambientalista, proprio in prossimità della mater gratie. Sono siti autorizzati? È legale e conforma a legge l’attività che ruota attorno ad essi? è autorizzato il trattamento delle scorie? L’Arpa ha effettuato i dovuto i controlli dei pozzi e dei suoli circostanti? E che riscontro trovano tutti questi questiti nell autorizzazione integrata ambientale? Una sfilza di domande, dall esposto di amtacchiera. Per le risposte, la palla passa alla procura.

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