Politica

Toti esce allo scoperto: “No a candidatura di Fitto, ma decide Berlusconi”

LECCE- Dopo le indiscrezioni sulla possibilità di deroga per Fitto è scoppiata una vera e propria battaglia interna al partito. La posta in gioco è altissima: chi prenderà le redini di Forza Italia dopo il 10 aprile, quando il Tribunale di Sorveglianza di Milano metterà definitivamente fuori gioco Berlusconi? Ci vuole una persona di massima fiducia: il consigliere politico, Giovanni Toti, prende in seria considerazione la candidatura di Pier Silvio, Marina o Barbara. Comunque, senza Berlusconi sarà difficile tenere sotto controllo gli scontri frequentissimi tra la vecchia guardia e i “nuovisti”, come l’ex direttore dei tg Mediaset.

Toti, dalle colonne del Corriere della Sera, esce allo scoperto sul caso Fitto, sottolineando, però che l’ultima parola spetta a Berlusconi: “Non si capisce il motivo per cui i parlamentari che stanno lavorando bene in Italia, e che hanno preso un impegno con gli elettori, debbano essere trasferiti a Bruxelles -spiega -. E lo stesso discorso viene fatto per gli eurodeputati che l’anno scorso volevano candidarsi al Parlamento italiano”.

In queste parole c’è la linea del cerchio magico berlusconiano: nomi nuovi, messi al fianco degli uscenti, a cui non si può dire di no. Questa linea si scontra con quella del capo dei lealisti: che punta sulla gavetta, sull’esperienza, sull’affidabilità della vecchia guardia. Non è solo Fitto a esprimere disagio, ci sono anche Denis Verdini e altri big sul piede di guerra: nessuno è disponibile a farsi scavalcare da Toti e company, ma tra i big c’è anche chi non sopporta l’eventuale deroga esclusiva per l’ex ministro salentino.

Insomma, mentre in Puglia gli uomini di Fitto invocano la discesa in campo del loro leader, per aumentare i consensi, a Roma si gioca un vero e proprio duello sulla guida del partito e sulle candidature alle europee. La sfida interna a chi prende più voti nelle elezioni di primavera tra Fitto e Toti continua a non piacere agli stretti collaboratori dell’ormai ex Cavaliere: ecco perché crescono le incertezze.

Intanto, a sinistra, continua a scricchiolare la candidatura a capolista di Michele Emiliano: in Campania è partito un fuoco amico nel Pd che stenta ad arrestarsi. I napoletani contestano al segretario regionale pugliese il flirt con De Magistris: non è escluso che riescano a trovare degli alleati anche in Puglia. Nella stessa provincia di Lecce alcuni renziani della prima ora, come Paolo Foresio, probabilmente, non appoggeranno la candidatura di Emiliano e lo stesso faranno alcuni big. Insomma, proprio in Puglia qualcuno potrebbe ordire una brutta sorpresa per il segretario.

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