LECCE- Le nuove assunzioni, già misere, nella Asl di Lecce si trasformano in un giallo, se non in un vero e proprio bluff. Il perchè è presto detto: la delibera della giunta regionale che ha disposto le deroghe non prevede oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale poiché la spesa rientra nelle assegnazioni mensili alle Asl.
Tradotto, significa che l’azienda non può spendere più di quanto spendeva. E questo impedirebbe, appunto, le assunzioni di nuovo personale. I 29 infermieri e anestesisti annunciati, cifra già risicata tanto da far scatenare una bufera, insomma, saranno non nuove leve, non dipendenti in più, bensì per la gran parte semplice trasformazione dei contratti a tempo determinato già esistenti in contratti a tempo indeterminato.
La delusione nei corridoi di via Miglietta Impera. Anche per il risvolto. Con la riqualificazione dei rapporti di lavoro, che transitano tra gli indetermianti, è vero che si recupera spazio per nuove assunzioni con contratti a tempo determinato, ma questi devono rispettare un limite troppo basso, pari al 50 per cento della spesa del 2009. Briciole, insomma. Dopo il chiarimento tecnico con bari, adesso il panorama è ancora più chiaro.
E i margini ridotti ancora più evidenti. Ciò che si potrà fare, dunque, è solo operare con trasferimenti di infermieri all’interno della regione, consentiti senza bisogno di deroga specifica. Ma si tratta, come si diceva, di semplice stabilizzazione di personale.