Cronaca

“L’Indiano” sulle Terme: precisazioni e controdeduzioni

SANTA  CESAREA- Riceviamo e pubblichiamo la replica della società 5Effe, gestore dell’Albergo Palazzo di Santa Cesarea Terme, inerente alla puntata de L’Indiano andata in onda giovedì scorso e avente per oggetto la complessa situazione delle Terme di Santa Cesarea.

La società tiene a precisare che a firmare il contratto, seguito all’aggiudicazione della gara, fu nel 1986 Domenico Ferraro e non Salvatore Ferraro.

L’Albergo, specificano, è stato volturato alla società da questi amministrata; falsa, scrivono, è la circostanza che il canone sia rimasto invariato sin dalla prima assegnazione. Invero in sede di ogni rinnovo il canone è stato sensibilmente aumentato ed in ogni contratto si è previsto l’adeguamento Istat; la società fa sapere di aver effettuato con risorse proprie solo parzialmente rimborsate notevoli migliorie come la pavimentazione dell’area destinata a parcheggio delle autovetture e di aver invitato, nel tempo, la proprietaria dell’immobile ad effettuare lavori strutturali senza ottenere alcuna risposta; la società, sin dallo scorso mese di marzo, ha invitato le Terme ad un confronto in contraddittorio per dirimere le questioni sia interpretative sia economiche relative al contratto in essere ricevendo, per tutta risposta, non solo degli incomprensibili dinieghi ma, soprattutto, proditorie azioni giudiziali.

Il Vostro riferimento al contenzioso, conclude la 5Effe, ovvero a nostre collegate presunte inadempienze è gravemente impreciso, lacunoso e fuorviante. E’ d’obbligo una controreplica da parte di Telerama. La società 5Effe si dice rammaricata per non essere stata coinvolta nell’inchiesta registrando il suo punto di vista. Ci preme evidenziare, a tal proposito, che nel servizio relativo alla vicenda Albergo Palazzo, nessuna delle parti è stata chiamata in causa. Né Terme di Santa Cesarea S.P.A e né 5Effe. L’inchiesta, infatti, ha solo ricostruito le posizioni delle parti nella vicenda giudiziaria. Nessun commento è stato richiesto a Terme S.p.A e pertanto nessun commento poteva essere chiesto a 5Effe. Rettifichiamo il nome del firmatario del primo contratto, ma resta appurato anche per ammissione della stessa società che al termine dei 6 anni, nel 1992 il suddetto contratto è stato volturato e non rimesso a gara. Quanto al prezzo rimasto invariato, ci preme rammentare che nel servizio andato in onda è stato riportato il prezzo iniziale, 90 milioni di lire, il prezzo modificato nel tempo 156 mila euro, specificando che l’incremento era relativo all’adeguamento Istat e non ad altra valutazione. Pertanto le precisazioni della società sono già contenute nel servizio, e quindi incomprensibili.

Quanto alla richiesta di un confronto che 5Effe ha chiesto a Terme S.p.A, riteniamo che questa esuli dal contesto dell’inchiesta che, ripetiamo, si limita a ricostruire le posizioni espresse dalle parti in sede giudiziale. E fedelmente sono riportate entrambe le interpretazioni contrattuali.

L’ultima precisazione che ci preme fare è relativa alle “presunte inadempienze che per la società 5effe sono gravemente imprecise, lacunose e fuorivianti”. Il riferimento al mancato pagamento dell’indennità dovuta anche in caso di occupazione abusiva dell’immobile, come specifica il contratto firmato da entrambe le parti, è parte delle contestazioni mosse da Terme S.p.A e non da posizione personale assunta da questa emittente nell’inchiesta che, ripetiamo, ha riportato le tesi sostenute da entrambe le parti in sede giudiziale.

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