Cronaca

Danni da Xylella, Coldiretti tira le somme: “295mila euro per ogni azienda”

LECCE- Quanto costa, dal punto di vista economico, l’infezione degli ulivi a causa del batterio Xylella Fastidiosa? La prima stima arriva da Coldiretti Puglia, dopo lo studio commissionato all’Università “Aldo Moro” di Bari, tramite lo spin-off Sinagri. E’ emerso che per aziende di medie dimensioni (da 2 a 9,99 ettari) il valore del soprassuolo distrutto è pari a 125mila euro ad azienda e il mancato reddito raggiunge i 170mila euro.

“La ricerca fornisce alcune prime utili indicazioni alle Istituzioni regionali e nazionali – spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – per la quantificazione dei danni che le imprese olivicole hanno già subito o subiranno, anche a seguito dei provvedimenti di carattere fitosanitario. Riteniamo che possa aiutare ad individuare efficaci misure finanziate dal Programma di sviluppo agricolo (Psr) Puglia per indennizzare gli agricoltori rispetto ad eventuali perdite di reddito e soprattutto per rendere gli imprenditori soggetti attivi nella eradicazione della malattia.

Per questo va prevista l’assegnazione della maggiorazione dell’accredito d’imposta per carburante ad accisa agevolato alle aziende che debbono provvedere alla pulizia della vegetazione spontanea per eliminare gli insetti vettori con una meticolosità che va ben oltre l’ordinarietà e meccanismi di anticipazione, a valersi sulle risorse regionali e nazionali da individuarsi per far fronte ai costi per gli interventi necessari nelle zone focolaio e per le aziende vivaistiche, compreso il mancato reddito”.

“Considerata l’estensione del problema – incalza il neodirettore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – la rilevanza economica della coltura e la normativa fitosanitaria è necessario che sia predisposto un programma di prevenzione, controllo ed eradicazione della malattia ed anche uno specifico piano finanziario che destini un capitolo specifico agli indennizzi per le aziende agricole colpite”. “L’emergenza fitosanitaria va gestita con estrema tempestività ed efficacia – aggiunge l’ex direttore Antonio De Concilio – evitando, però, inutili quanto strumentali psicosi che rischiano di arrecare danno alla campagna olivicola-olearia, in considerazione del fatto che olive e olio non corrono pericolo alcuno di attacco da parte dell’insetto“.

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