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MRS Nardò, Castellino: sequestrate carte a Palazzo di Città. Indagine sull’ex discarica mai messa in sicurezza né bonificata

NARDO’- “Finalmente si muove qualcosa! La notizia odierna riportata su un quotidiano locale alla cronaca di Nardò che così recita: “Castellino, i Noe sequestrano carte a Palazzo di Città-indagine sull’ex discarica mai messa in sicurezza né bonificata”. Così afferma  Giuseppe Zacà Coordinatore Cittadino di Nardò MRS.

Trova un significativo riscontro nel costante ed incisivo lavoro sinora svolto dalla Commissione Ambiente del Comune di Nardò, presieduta dal consigliere Salvatore Antonazzo con il supporto imprescindibile e prezioso delle Associazioni Ambientaliste, della Consulta dell’Ambiente del comune di Nardò e del Comitato di Tutela del Paesaggio. Per qualche politico “distratto”, quella della discarica neritina poteva rappresentare una questione bella e chiusa, da quando nel 2007 il governatore della regione puglia decretò la sospensione dell’attività di smaltimento. Purtroppo, invece, il problema ecologico e ambientale e sanitario rappresentato dall’enorme quantità di percolato prodotto dalla decomposizione della colossale massa di rifiuti concentrati nell’ impianto, che rischia di contaminare la falda acquifera, da anni resta irrisolto.

Gli argomenti trattati nel corso delle varie sedute sono stati di massima importanza per la collettività neretina ma non solo. Tra questi, la discarica di inerti-amianto in località Vignali-Castellino autorizzata dalla provincia di Lecce ed ampliata da 13mila a circa 80mila metri quadrati, con la presenza del responsabile della Ditta “REI” il quale, durante i lavori della commissione ambiente sempre presieduta da Antonazzo, ha sollevato non poche perplessità. Le stime illustrate dal responsabile della Rei riguardo alle bonifiche di amianto nel nostro territorio sono allarmanti: le cifre parlano di circa 4mila tonnellate di manufatti contenenti asbesto smaltiti nell’arco di tre anni sul territorio della Provincia di Lecce contro le 700mila tonnellate presenti ma ancora da bonificare, stimate nel piano regionale amianto.

Nello specifico, sottolineava il Dr. Calò, i numeri della Rei, unica discarica autorizzata a smaltire rifiuti contenenti amianto in tutta la Regione, confermano che la sua attività è stata davvero misera rispetto al quantitativo di materiale da bonificare. “In pratica, se l’impianto della Rei S.r.l. dovesse mantenersi sulla base dei flussi di rifiuti attualmente garantiti dalle province pugliesi, il bilancio sarebbe fallimentare e la discarica dovrebbe chiudere sarebbe auspicabile una forte azione di sensibilizzazione affinchè si possa smaltire in totale sicurezza in discarica tutta la grande quantità d’amianto presente nel Salento e nelle altre province della regione” ebbe a dichiarare il Dr. Calò.

La Provincia di Lecce e la Regione Puglia stanziano di continuo fondi destinati a interventi di rimozione e smaltimento di rifiuti contenenti amianto ma, si chiede il responsabile Rei: “Che fine fa tutto questo amianto per la cui rimozione le pubbliche Amministrazioni stanziano annualmente milioni di euro? Chi controlla in che modo vengono effettuati gli interventi di bonifica e, soprattutto, che fine fanno i rifiuti che vengono rimossi dai siti contaminati? Come mai quando vengono fatte le richieste di finanziamento i quantitativi di amianto e di rifiuti inerti da smaltire sono elevati, mentre nelle fasi di bonifica, l’amianto si riduce a piccole quantità, mentre gli inerti diventano quasi tutti idonei al recupero?”.

Altra vicenda calda sul fronte neretino, quella della centrale a biogas di Galatone a cui la provincia ha rilasciato l’autorizzazione unica ambientale, nonostante sia ancora in piedi il provvedimento di sequestro da parte della Procura della Repubblica. L’estrema vicinanza con la Città di Nardò impone di seguire con attenzione l’evoluzione del procedimento, infatti nella Commissione Ambiente convocata ad hoc lo stesso presidente Antonazzo partecipò all’assemblea di una nota-richiesta indirizzata al Presidente della Provincia, con cui si chiedeva l’accesso dell’Amministrazione Comunale di Nardò agli atti del procedimento.

La condotta sottomarina alcuni degli ultimi temi trattati in commissione ambiente a Nardò anche con tavoli tecnici provinciali. Il Presidente Antonazzo ha chiesto all’ufficio competente, con lettera protocollata, un sopralluogo con una delegazione di consiglieri sul sito della discarica di Castellino senza avere mai ricevuto risposta dai titolari della società.

Lo stesso presidente di commissione con altra lettera protocollata a valle della Commissione Ambiente convocata per discutere su rifiuti tossici, tumori ed altri argomenti inerenti la salute dei cittadini , compresa la discarica di Castellino, dove lo stesso invitava l’ufficio competente e l’amministrazione tutta a proseguire l’opera di accertamento e verità, con la dovuta accuratezza richiedendo l’interessamento sul nostro territorio con indagini mirate da eseguire via terra e via aerea con l’utilizzo di strumentazioni all’avanguardia in dotazione alle forze di Polizia che compongono la Task Force delegata dalla procura di Lecce, così come avviene in alcuni comuni vicini ad esempio.

Nota a margine del Presidente della Commissione Ambiente-Sviluppo e pianificazione del Territorio di Nardò Salvatore Antonazzo, Vice Presidente del Movimento Regione Salento.

Esprimo non poca preoccupazione per la nota vicenda dei rifiuti tossici anche per il conseguente allarme sull’incidenza di determinate patologie oncologiche in alcune aree del nostro Salento.

Di fronte a profili di natura illegale e questioni come quella della salute e della tutela del territorio che ci circonda non si può certamente indugiare a livello istituzionale.

Come Presidente della Commissione Ambiente e come Amministratore sento il dovere morale e politico di condividere le preoccupazione che arrivano da più parti e di entrare nel merito della vicenda, a tutela dei cittadini e del comprensorio neritino.

Ritengo oltremodo doveroso proporre l’avvio di una mirata attività di monitoraggio del territorio finalizzato a verificare la eventuale presenza di rifiuti tossici nel sottosuolo.

Nella mia qualità di presidente della Commissione Ambiente del Comune di Nardò rilevo come i lavori della predetta commissione abbiano avuto un significativo riscontro per quanto riguarda i contenuti.

Gli argomenti trattati sono stati di massima importanza per la collettività neritina che ha il diritto di sapere e di conoscere ogni situazione presente sul territorio anche solo potenzialmente dannosa.

Il mio ruolo istituzionale mi impone di proseguire nel cammino intrapreso e di fare tutto quanto possibile per rassicurare la cittadinanza in merito ai delicati temi trattati, perché se il passato non si può recuperare, un futuro abbiamo tutti il diritto di desiderarlo.

Un grazie particolare lo rivolgo ai nostri bravi magistrati i quali per quanto concerne i reati ambientali, tutela del territorio e diritti dei cittadini -ma non solo- sono molto presenti e a volte anticipano gli organi istituzionali preposti alla salvaguardia di tali temi e principi”.

 

Giuseppe Zacà

Coordinatore Cittadino di Nardò MRS

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