Cronaca

La battaglia dei pali in mare. Parte una raccolta firme

BRINDISI- Parte una raccolta firme a Brindisi per sospendere i lavori nel porto “interno”. Lavori che prevedono l’installazione in acqua di enormi pali di calcestruzzo per il consolidamento di un lato della banchina del Canale Pigonati. Tanto è bastato a scatenare l’ira dell’operatore portuale Teo Titi, il quale ha manifestato la propria preoccupazione. Perchè, secondo lui, quello che serve sarebbe invece l’allargamento del canale perchè possa accogliere le navi da crociera.
Gli interventi sono stati annunciati dall’autorità portuale presieduta da Hercules Haralambides. E in città in pochi se ne sono restati a guardare. “Questi lavori non sono assolutamente necessari né urgenti e qualora un giorno si dovesse finalmente decidere di allargare il canale, i costi per la demolizione di quest’opera sarebbero enormi” ha detto Titi. “Durante il periodo di commissariamento dell’Ammiraglio Lolli, si ipotizzò, con buon senso, di utilizzare questi soldi per iniziare la prima fase dell’allargamento del canale, piuttosto che realizzare un’opera inutile e controproducente. Tale progetto è stato misteriosamente accantonato” conclude.

Sulla questione è intervenuto anche il senatore di Forza Italia Vittorio Zizza: “Sarebbe opportuno verificare se queste opere risultano essere in linea con il futuro che si vuole dare al porto di Brindisi e se le stesse vadano in una direzione condivisibile con le linee programmatiche di tutti coloro che tengono realmente agli interessi di Brindisi e degli addetti ai lavori”. Secondo il senatore, bisognerebbe aprire un confronto all’interno del comitato portuale allargato alla città e a tutte le istituzioni.

L’autorità portuale, dal canto suo, ha risposto, precisando che i lavori delle banchine del canale Pigonati non sono ancora stati consegnati: ”
L’accordo in questione, infatti, comprende entrambi i lotti (lungo la banchina Ammiraglio Millo (lotto I) e lungo quelle del canale Pigonati (lotto II)) ed è stato stipulato nel novembre 2012, durante la gestione commissariale di questo Ente, a conferma dunque degli assunti progettuali e, evidentemente, della necessità della loro realizzazione. D’altronde, la programmazione degli stessi ha scontato, peraltro, la relativa approvazione da parte del Comitato Portuale, del quale, si rammenta, il dottor Titi fa parte”. “Di più complessa natura, invece, -scrivono dall’Authority- la valutazione sulla ipotetica azione di allargamento del canale che, pensata durante la gestione commissariale, sembra collidere con gli atti posti in essere durante l’iter procedurale di aggiudicazione prima e di contrattualizzazione poi dei lavori di consolidamento. Aggiudicazione e contrattualizzazione avvenuti anch’essi nella medesima gestione commissariale”. Comunque l’autorità portuale si riserva di approfondire la questione. Il sindaco consales -anche componente del comitato portuale- non ci sta a vedere la faccenda liquidata in questo modo. “voglio chiarire che ci saremo limitati, come spesso avviene, a prendere atto dell’intervento strutturale, ma escludo che qualcuno abbia fatto notare che si trattava di una scelta vincolante anche per le scelte future. Ed in effetti, il problema è proprio questo: al di là dello scaricabarile mediatico, Come si fa a compiere scelte così importanti senza l’assenso della città (e quindi dell’Amministrazione Comunale) atteso che il porto è parte integrante e vitale della nostra Brindisi? il presidente Haralambides riporti in discussione questo problema nelle sedi più idonee, non prima di aver elaborato una idea di sviluppo da sottoporre a tutti gli attori del territorio”.

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