Cronaca

Ulivi infetti, arrivano gli ispettori Ue: il Salento con il fiato sospeso

BARI- Sono arrivati i commissari inviati da Bruxelles e nelle loro mani c’è il destino degli ulivi salentini. In mattinata, il primo vertice a Bari, l’audit presso l’assessorato regionale all’Agricoltura. Bocche cucite e tensione evidente. Che siano tutti sulle spine è nei fatti. E nella prospettiva: agli ispettori spetterà verificare se esistono oppure no le condizioni per prorogare le misure concordate con la Regione Puglia a dicembre o se, invece, è il caso di inasprirle.

Si riaffacciano le soluzioni più drastiche, quelle che l’Osservatorio fitosanitario regionale è riuscito a congelare prima di Natale, vale a dire l’eradicazione degli alberi infettati dal batterio Xylella fastidiosa e la chiusura dei vivai anche di Brindisi e Taranto. Antonio Guario, direttore dell’Osservatorio fitosanitario regionale, però, smentisce l’ipotesi e tranquillizza: “Al momento si parla solo del territorio leccese, non c’è niente che chiami in causa anche le province vicine né l’idea di un blocco dei vivai è all’ordine del giorno. Sono ancora in corso i monitoraggi, si dovrà ragionare solo alla fine, con i risultati in mano”.

In Puglia i commissari Fvo, dell’Ufficio cibo e veterinaria della Direzione generale Salute e consumatori della Commissione europea, resteranno fino al 14 febbraio. Nelle prossime ore, visiteranno i laboratori del Cnr di Bari, dove sono in corso le analisi sui campioni prelevati nelle zone focolaio e in tutte le altre, fino a Foggia, per capire se il fenomeno del disseccamento rapido dell’olivo sia effettivamente confinato solo nella fascia ionica leccese o abbia preso a galoppare. Entro aprile, mese in cui è programmata la nuova verifica a Bruxelles, dovranno essere effettuati e analizzati 18mila prelievi.

Mercoledì e giovedì, gli ispettori saranno nel Salento, per dei sopralluoghi nelle campagne e nei vivai. Non si tralascerà nulla, perché in ballo c’è il rischio contagio per il resto d’Italia e d’Europa, visto che è la prima volta che Xylella fastidiosa si presenta qui e che attacca l’ulivo.

La sua sola presenza, secondo la normativa comunitaria, basterebbe a giustificare lo svellimento delle piante, visto che il patogeno da quarantena è inserito nell’elenco A1 della Eppo, l’Organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea per la salute delle piante. Che non si voglia, per fortuna, viaggiare ostinatamente in questa direzione, però, lo dimostra l’apertura che l’Unione europea ha concordato a dicembre. La speranza, ora, è che venga confermata.

 

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