Cronaca

Morìa ulivi, i vivaisti all’attacco: “Ora la Regione ci risarcisca”

TAVIANO- La linea morbida è messa da parte, ora i vivaisti salentini passano all’attacco e chiedono il risarcimento danni alla Regione Puglia: troppo pesante il sacrificio richiesto nell’emergenza da Xylella fastidiosa, colano a picco le attività commerciali e il loro fatturato, si inaspriscono le esposizioni bancarie. Si passa al contrattacco. È quanto è stato deciso nella riunione tenuta nelle scorse ore nel Palazzo Marchesale di Taviano, dove 80 imprenditori hanno deciso di dare formalmente vita all’associazione distretto florovivaistico pugliese, che si occuperà anche della gestione burocratica ed economica delle richieste di ristoro.

L’obiettivo è associare tutti gli operatori della Puglia e in special modo quelli leccesi, che stanno subendo i danni maggiori. È la ragione per cui all’incontro era presente un legale dello studio Michele Primavera di Bari, lo stesso che nei prossimi giorni metterà a punto la richiesta da presentare all’assessorato all’Agricoltura della Regione.

“Ci è stato imposto il fermo quasi totale per salvaguardare tutti i vivai d’Europa. Se siamo l’assicurazione per la non diffusione della malattia, va bene, ma non possono lasciarci soli, ci devono risarcire”. A parlare è Piero Tunno, presidente del distretto: “Stavolta si chiede il conto anche per il passato- aggiunge- visto che la quarantena delle palme è ancora in atto e per le misure imposte per il punteruolo rosso non ci è stato erogato nulla”.

Adesso, il divieto assoluto di movimentazione è per ulivi e oleandri, mentre le altre piante possono essere vendute previa analisi, deterrente forte per i clienti.

La quantificazione del danno sarà fatta sulla base di diversi parametri, uno dei quali è la fotografia della situazione alla data del 31 ottobre, momento a partire dal quale il crollo delle vendite è stato irrefrenabile.

Una nuova grana per la Regione, alla quale rivolge il suo sollecito anche il Forum Ambiente e Salute, perché la lotta al complesso del disseccamento dell’ulivo non giustifichi il diserbo chimico delle campagne, visto che già la Puglia è la quarta regione d’Italia per uso di fitofarmaci. Al posto degli erbicidi, il più sano diserbo meccanico e la biotriturazione.

Si rigira il dito nella piaga. Il territorio batte i pugni per farsi sentire, alla vigilia dell’arrivo degli ispettori europei, che saranno in Puglia dal 10 al 14 febbraio. Nelle loro mani ci sono le decisioni più delicate, quelle che ritornano in ballo: eradicazione degli ulivi e chiusura possibile anche dei vivai delle province di Brindisi e Taranto.

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