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Il Lecce rallenta, con il Catanzaro finisce 0-0

LECCE- Il Lecce rallenta la sua marcia e si presenterà al cospetto del Perugia capolista con due punti in meno. A catanzaro i giallorossi hanno dovuto ridurre la velocità a causa del vento, di un avversario determinato e per una inferiorità numerica che ha costretto il Lecce dal 19′ del secondo tempo.
Partita non spettacolare. Le due formazioni hanno cercato di accorciare la via che portava al gol. Lanci lunghi da una parte e dall’altra, ma la reti sono state scosse solo dal forte vento che soffiava sul Ceravolo. L’occasione più clamorosa il Lecce l’ha avuta sugli svilupppi di un calcio d0’angolo con Diniz e Lopez che non sono riusciti a deviare alle spalle di Bindi. Per i padroni di casa è stato Russotto (alla fine il più vivace dei suoi) a centrare il palo dalla distanza dopo un’uscita errata della difesa leccese.

Nel secondo tempo ancora tanto agonismo e fino all’espulsione di Papini il Lecce stava costruendo qualcosa di importante. La formazione leccese aveva sfiorato la rete con Bogliacino, colpo di testa di poco alto, e con Fabrizio Miccoli, il cui sinistro è stato deviato con qualche impaccio dal portiere avversario. Dopo, il Lecce, ha dovuto stringere i denti, essere ordinato e tenere le posizioni.

A differenza di L’Aquila, però, non c’era un gol da difendere e soprattutto c’era un altro avversario. La partita si è scaldata, nel primo tempo, soprattutto per il contatto tra Lopez e Marchi, con il catanzarese che gridava vendetta anche dopo il triplice fischio finale quando ha cercato di colpire il calciatore uruguaiano.

Per il resto le due squadre hanno cercato (riuscendoci spesso) di rompere le vie di collegamento tra i vari reparti nella zona centrale del campo. E non hanno funzionato i ponti creati con i lanci lunghi dalle due squadre. Miccoli, Doumbia e ferreira Pinto sono rimasti ad osservare i palloni sopra le proprie teste. Hanno vinto le difese; la squadra di Lerda raramente è riuscita ad affondare i colpi dalle corsie esterne dove erano vigili gli arcigni marcatori del Catanzaro.

La partita, come detto, stava prendendo un’altra piega in avvio di secondo tempo, ma nel momento migliore del Lecce, la squadra salentina ha perso Papini. Lascia molti dubbi la decisione del signor Rapuano; il rosso diretto è sembrato eccessivo e ha costretto Papini, come a L’Aquila, a lasciare in dieci i propri compagni.

La mossa di Lerda è stata immediata e identica a 15 giorni prima quando decise di escludere Fabrizio Miccoli, il quale ha abbandonato il campo abbastanza corrucciato. Al suo posto De Rose e nuovo disegno tattico con De Rose al fianco di Bogliacino e Zigoni ad attendere rifornimenti da Ferreira Pinto (che dopo uscirà per far posto a Beretta) e da Doumbia, che a Catanzaro ha ricevuto attenzioni particolari.

Il Lecce si ferma a cinque vittorie consecutive ma allunga a sei al striscia di risultati utili consecutivi. Ora il Perugia, più lontano in classifica. Domenica prossima faccia a faccia. Gli umbri avranno di fronte un Lecce irriconoscibile.

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