CronacaPolitica

La Puglia dice NO al gasdotto a San Foca

BARI- Il Comitato per la Valutazione d’Impatto Ambientale della Puglia dice no all’approdo del gasdotto della Tap sulla Costa di San Foca.Un no espresso all’unanimità da tutti i componenti del Comitato.Un no articolato in 37 pagine di documento che non solo ripercorrono il precedente parere negativo rilasciato nel settembre 2012 ma che, per quanto riguarda San Foca è netto.

No perché il Piano Paesaggistico lo vieta sotto tutti i punti di vista. Soprattutto perché metterebbe a rischio zone ad alto valore come l’Ecomuseo di Acquarica, ‘Le Cesine’, o zone interessate dalla presenza di Pagghiare e muretti a secco,  da dune da sbancare e tratti di costa caratterizzati dalla presenza di Posidonia e Cimodocento.

Insomma una valenza paesaggistica troppo alta per consentire un’opera che per lo meno nella fase dei lavori è oggettivamente invasiva.

Oltre al fatto, aggiungono gli esperti, che dal progetto emerge “Scarsa attenzione agli impatti sulla economia locale, incentrata sulla valenza di un turismo balneare di qualità, attestato dai ripetuti riconoscimenti conferiti a Melendugno degli organismi di valutazione della qualità delle acque e della bellezza della costa”. Con il gasdotto il settore balneare ne risentirebbe, dicono gli esperti, non solo per l’eventuale limitazione della fruizione della costa nel tratto oggetto dei lavori ma anche per effetto della percezione collettiva che i turisti avrebbero trascorrendo le vacanze in una zona percorsa da una struttura a così forte impatto sociale.

E non è tutto. Perché Il Comitato sottolinea con parole che non lasciano spazio a dubbi come sia del tutto carente la parte del progetto che riguarda la condotta che da Melendugno arriverà a Mesagne luogo in cui Snam rete Gas dovrebbe allacciarsi per distribuire il metano nel resto del Paese. E il punto è proprio questo perché secondo il Comitato questa parte del progetto non è veritiera. Nulla, ad oggi, è pervenuto n merito al progetto della Snam. In buona sostanza, dicono, non si sa chi come e dove dovrà completare questo tratto. Valutare un progetto monco in una parte così importante, dunque, non è proprio possibile.

Carenti sono anche le parti relative alla compensazione per la popolazione. Cioè in totale mancanza di alternative, se l’opera bisogna farla e solo lì è possibile farla, allora bisogna “risarcire” la popolazione locale. Tap, seocndo i tecnici del Comitato, ha dato per scontato che questo punto non sia indiscussione.

L’ultima osservazione importante lascia una strada aperta. Tap ha presentato cinque possibilità. Non eseguire affatto l’opera, eseguirla a Melendugno, oppure far approdare il gasdotto nel brindisino e in particolare: a nord del comune di Lendinuso; • resso la centrale elettrica di Cerano; • Alternativa 3: presso l’impianto petrolchimico di Brindisi; a nord dell’aeroporto di Casale (Brindisi). Tutte alternative scartate da Tap ma sulle quali il comitato lascia il dubbio. Il parere, infatti, parla di valutazioni troppo frettolose da parte della Trans Adriatic Pipeline. E questo può significare che integrando il progetto e riaprendolo nella parte relativa al territorio brindisino la questione possa solo essere spostata. E non solo a Brindisi. Magari anche ad altre destinazioni. Come Otranto.

Ma ora vediamo le prime reazioni in merito a questo “No” all’approdo del gasdotto della Tap sulle spiagge di San Foca :

“Il comitato di via della Puglia ha espresso parere negativo sulla Tap a San Foca. Un parere obbligatorio, ma non vincolante –afferma Paolo Pagliaro, presidente MRS- Per questo, saremo in prima linea per far sentire la voce dei salentini che dicono “no” alla devastazione del territorio. C’e’ un’intera popolazione che grida il suo dissenso da troppo tempo: lo Stato non puo’ sopprimerne la volonta’ e la Puglia deve sbattere i pugni contro il business scellerato e deve impugnare presso la Corte Costituzionale la ratifica del trattato internazionale tra Italia,Grecia e Albania. Movimento Regione Salento, presente!”

“Sono contento che il Comitato abbia espresso parere negativo, afferma il Sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta. E’ impensabile immaginare in un territorio come il nostro la costruzione di un’opera che, dal punto di vista ambientale, avrebbe annientato un importante fonte di attrazione turistico-culturale. Si deve continuare a mantenere alto il livello di guardia e non abbassare le difese sulla questione. E’ bene ricordare che il parere Regionale è obbligatorio ma non vincolante, quindi continuiamo a fare fronte comune per dire No a Tap”.

“La Regione Puglia si accoda alla presa di posizione contraria, forte e decisa della Provincia di Lecce già da tempo espressasi in merito alla discussione Tap – dichiara il presidente del movimento Italia Destati, Sandro Quintana. – Come amministratori del territorio abbiamo sempre messo in evidenza le criticità ambientali, turistiche ed economiche di un’area che sarebbe stata deturpata e violentata oltre misura. Ribadiamo quindi il nostro no ad interessi di varia natura politica per un progetto strategico, ma che in realtà lede il Salento e valutiamo la decisione della commissione Via regionale come un’attenzione di sintonia con la volontà dei cittadini e della buna politica”.

“Chi come me ha dall’inizio evidenziato l’inopportunità di realizzare il gasdotto TAP a San Foca non può che essere soddisfatto del pronunciamento non favorevole del Comitato VIA regionale. Si tratta di un ulteriore passo verso la difesa del territorio, che deve trovare altre conferme e sancire definitivamente il governo del territorio a livello locale, così come deve esaltare l’interesse generale delle comunità di fronte ai grossi interessi esterni.- afferma Mario Pendinelli Capogruppo Patto per il Salento- Il parere contrario, letteralmente strappato a Palazzo dei Celestini dove si cercato sino alla fine di barcamenarsi tra le opposte posizioni, assume per Patto per il Salento un valore rilevantissimo e consacra il lavoro fatto in sintonia con i Comitati che si sono impegnati sino allo stremo per difendere gli interessi di tutti”.

Per Erio Congedo, vicepresidente vicario del gruppo Pdl/Fi alla Regione Puglia: “Dopo mesi di rimpalli, dichiarazioni contrastanti e smentite – evidenzia – finalmente un punto fermo in questa vicenda, cioè il parere del comitato regionale di Via, che, pur non essendo vincolante, serve comunque a mettere un po’ di ordine su una questione molto importante per il Salento e la Puglia. Un parere che, adesso, dovrà essere fatto valere dalla Regione Puglia – che sul territorio è il massimo livello istituzionale – e dalla rappresentanza parlamentare pugliese presso il comitato ministeriale, a cui spetta l’autorizzazione. L’obiettivo non può che essere quello di giungere a una soluzione che non cada sulla testa dei cittadini, ma che – precisa Congedo – sia quanto più possibile concertata e condivisa”.

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