LECCE- La percentuale di famiglie con un reddito non superiore ai 7 mila euro all’anno cresce in maniera inquietante. I numeri ce li dà chi, ogni giorno, combatte sul campo contro la povertà nel Salento, Don Attilio Mesagne. Il prezzo della disuguaglianza è altissimo per tutta la società: il premio Nobel per l’economia del 2001, Joseph Stiglitz, ha elaborato uno studio che mette il luce come la crisi stia spostando la ricchezza dal ceto medio a una fetta sempre più ristretta di ricchi, a causa di un mercato che va avanti sempre più a briglie sciolte.
Il Salento prova a resistere mettendo in campo i suoi uomini migliori. Padre Mario Marafioti ricorda che donare è restituire ciò che abbiamo tolto ai nostri fratelli. Anche la solidarietà, però, va gestita con criterio. Il semplice assistenzialismo non paga: è necessario sviluppare programmi di reinserimento per chi perde il lavoro, creare dei collegamenti e delle sinergie istituzionali.
L’Emporio della Solidarietà ce l’ha fatta: ha sviluppato con il Comune e con la Provincia di Lecce dei progetti che non si limitano a distribuire alimenti alle famiglie in difficoltà, ma riescono a creare anche una rete istituzionale che offre lavoro e inserimento. Supermercati, scuole e tanti altri negozi fanno la loro parte, ma l’anima di questo progetto sono tutti i volontari: uomini e donne che passano ore della loro vita a recuperare alimenti e altro per poi immagazzinarli e contabilizzarli, tutto in grande trasparenza. C’è anche la responsabile Caf Conflavoratori, Maria Linciano, che ha messo su uno sportello, a sue spese, totalmente a disposizione dell’Emporio.
A loro l’Emporio Solidale e le istituzioni hanno voluto dedicare un ringraziamento speciale. Ogni pacco donato è registrato ed è facile controllare dove va a finire: la trasparenza è un requisito indispensabile per chi opera nel terzo settore. “Aumenta il bisogno e diminuisce la capacità delle istituzioni di fronteggiarlo – riflette Paolo Perrone – ecco perché dobbiamo sforzarci di sostenere le associazioni come l’Emporio Solidale, eco perché dobbiamo dire grazie a tutti i volontari”.