LECCE- 10.055 incidenti stradali gravi, 255 morti entro il trentesimo giorno dal sinistro, 16.259 feriti. È un bollettino da guerra quello comunicato dall’assessorato alla Mobilità e infrastrutture della Regione Puglia, che rende noti i risultati dell’attività di monitoraggio che ha stimato il fenomeno dell’incidentalità stradale con lesione, avvenuta all’interno del territorio regionale. Uno screening svolto dall’Ufficio di Monitoraggio per la Sicurezza Stradale dell’Agenzia Regionale per la Mobilità, sulla base dei dati trasmessi dalle Polizie municipali, dall’Arma dei Carabinieri e dalla Polizia stradale.
Rispetto allo scorso anno, il miglioramento è lieve, appena l’1,6% di incidenti in meno, mentre è in rapporto ai dati del 2001 che il trend diventa importante, visto che, nel decennio, il numero dei morti è calato del 44,8% , una media di 63 vittime per milione di abitanti. Nelle province, le differenze sono però più che notevoli. Gli ultimi dati elaborati dall’assessorato e riferiti al 2012 dicono che è quella di Lecce la provincia in cui si muore di più: ha quasi la metà degli incidenti di Bari, ma ha più vite spezzate: 76 contro 60, mentre i feriti sono stati 3013. Segue Taranto, con 1140 sinistri, 32 deceduti e 1832 feriti, mentre a Brindisi, dove gli episodi sono stati 1039, a lasciare la vita sotto le lamiere sono stati in 25, mentre a subire lesioni 1699.
Uno scenario da correggere ancora, tanto che la Puglia, anche per quest’anno, continua a collocarsi all’ottavo posto dopo Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Piemonte e Sicilia: qui si è registrato il 5,5% dell’ammontare totale degli incidenti stradali rilevati a livello nazionale.
Sono soprattutto gli uomini a essere coinvolti, ma la metà di loro rimane fortunatamente incolume. A farne le spese sono, dunque, in special modo le donne: meno incidenti ma più gravi, visto che a rimanere illeso è soltanto il 38,2% di loro.
È sempre il fattore umano il maggiore responsabile: distrazione, eccesso di velocità e mancato rispetto del codice della strada. Tuttavia, la messa a norma della viabilità richiede ancora nuovi sforzi e nuovi investimenti. Un esempio per tutti: la provinciale Taurisano Miggiano è da quasi un anno nel limbo di un cantiere che doveva viaggiare spedito, ma che continua a singhiozzare, portando solo a qualche rattoppo e rendendo l’arteria ancora più pericolosa di quanto già non lo fosse.